Percorso a ostacoli per la cittadinanza onoraria al Dalai Lama. Ieri in tarda serata il sindaco ha riaffrontato con la sua maggioranza la questione a poche ore dallapprovazione della delibera, prevista per oggi a Palazzo Marino. Non si sarebbe infatti ancora allentata la pressione da parte della Farnesina, preoccupata da possibili reazioni negative da parte dellautorità cinese, che non vede di buon occhio il leader tibetano. Il procedimento aveva avuto già uno stop nei giorni scorsi e di certo non nasce sotto una buona stella.
Intanto è tutto o quasi esaurito per larrivo di Tenzin Gyatso, leader spirituale del Tibet, che ha un intenso calendario di lezioni oltre agli insegnamenti, il 27 e il 28 giugno al Mediolanum Forum di Assago. «Abbiamo 10mila posti disponibili e rischiamo loverbooking. Useremo i proventi a sostegno dellevento, che è autofinanziato. E quel che avanza sarà destinato a finanziare progetti a favore dei monaci e dei profughi tibetani» spiegano dallorganizzazione. Lultima visita risale al 2007. Tra coloro che hanno già acquistato il biglietto (il cui costo per ciascuno dei tre appuntamenti varia dai 20 ai 30 euro) vi sono molti buddisti e non mancano i semplici curiosi: «Ci sono persone praticanti che vengono dallestero, in particolare dal Vietnam e dallo Sri Lanka. Ci sono anche milanesi, praticanti e non solo. Saranno presenti anche persone che hanno sentito parlare della questione del Tibet e si sono interessate anche allaspetto spirituale». Quando aveva due anni, il Dalai Lama Tenzin Gyatso è stato riconosciuto dalle autorità religiose come lincarnazione del suo predecessore: i buddisti tibetani ritengono infatti che i Dalai Lama siano manifestazioni di Avalokiteshvara, il Buddha della compassione patrono del Tibet. A quindici anni, nel 1950, lanno successivo allinvasione cinese del Tibet, Tenzin Gyatso fu chiamato a prendere i pieni poteri. Dal 1959 vive in esilio a Dharamsala, nel nord dellIndia. Il Dalai Lama ha presentato agli Stati Uniti e allUnione Europea (1987 e 1988) un Piano di pace in cinque punti, in cui si chiede: la trasformazione del Tibet in una terra di pace, lo stop al trasferimento di massa di cinesi nelle terre tibetane, il rispetto dei diritti umani e delle libertà democratiche, la salvaguardia dellambiente naturale e linizio di seri negoziati sul futuro status del Paese. Gli appuntamenti milanesi prevedono un incontro con gli studenti al Teatro Dal Verme, lezioni, una conferenza e una cerimonia di iniziazione.
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