Cronaca locale

Il clima e gli sbarchi. Adesso vanno in scena anche le emergenze

Dal No'hma al Piccolo: nelle sale milanesi pièce sull'attualità. Spettacolo sulla giustizia

Il clima e gli sbarchi. Adesso vanno in scena anche le emergenze

Solo due sere, il 13 e 14 novembre, per uno spettacolo originale che inaugura la stagione del No'hma, sala a ingresso gratuito gestita da Livia Pomodoro, in ricordo della fondatrice, sua sorella Teresa. «Mirabilia naturae» è la novità proposta da una giovane compagine di artisti. Si ispira all'emergenza del clima, vera o esagerata che sia, ed è sintonica con il tema del No'hma: «Il mondo che vorremmo». Musica e canti dal vivo, performance, testi recitati dal «Cantico» di Francesco d'Assisi agli haiku giapponesi, con ideazione e regia di Paolo Cacciato, sul palcoscenico Nana Funabiki e Michele Gorlero.

Due i debutti nel sistema Piccolo: «L'abisso» al Grassi (fino al 24 novembre), «Orestea» allo Strehler (fino al 16). Il primo, scritto e interpretato da Davide Enia, è un racconto sulla tragedia di esseri umani ingoiati dal mare sulle rotte di una fuga dall'Africa. Si possono avere opinioni diverse sulle ragioni di una migrazione epocale, intorno alla quale sciacalli e trafficanti di schiavi operano senza scrupoli, ma il lavoro di Enia, fatto anche di eloquenti silenzi, è un'alta testimonianza da non perdere. «Una preghiera carica di rabbia», ha detto il regista e interprete. «Orestea» è lo spettacolo-evento della compagnia Anagoor, che ha aperto la 46° edizione del Festival del Teatro alla Biennale di Venezia. L'adattamento in chiave contemporanea della trilogia di Eschilo (andata in scena ad Atene nel 458 avanti Cristo) mette al centro il tema della giustizia, sempre centrale nella civiltà e nei conflitti che la segnano. Un poema teatrale: per seguirlo meglio giovedì 14 novembre alle 17, al Chiostro Nina Vinchi, compagnia ed esperti incontrano il pubblico (ingresso libero).

Di stretta attualità commemorativa è il «Progetto Trilogia dell'Est Europa. 30 anni dopo», di Maurizio Schmidt ed Elisabetta Vergani, dal 14 novembre all'8 dicembre all'Out Off. Si comincia con «Memorandum», di Václav Havel. Il testo è stato scritto oltre il Muro, in anni in cui l'abbattimento di quella vergogna sembrava un'utopia. Alla commedia del liberale cecoslovacco Havel - che sarebbe divenuto presidente della repubblica del suo Paese liberato - seguiranno i testi dei post-comunisti est berlinesi Heiner Müller («L'Orazio») e Christa Wolf («Verso Cassandra»).

In prima milanese, al Teatro della Cooperativa dal 14 al 17 novembre, «Così parlò Monna Lisa», testo e regia di Antonio Piccolo, anche interprete con Stefania Ventura e Melissa Di Genova. Un dialogo surreale, che mette in scena la figlia dell'uomo che rubò la Gioconda e la Gioconda stessa, uscita dal silenzio leonardesco per interagire con gli umani, incuriositi dal suo sorriso seducente e misterioso.

Terminiamo la scorribanda tra i debutti al Teatro Filodrammatici, dove vediamo dal 14 al 24 novembre (in prima nazionale) «Gioventù senza», di Bruno Fornasari, tratto da «Gioventù senza Dio», di Odon von Horváth, romanzo uscito in Germania nel 1937, quando imperava il nazismo. Racconta di un professore che corregge i temi razzisti degli allievi e per questo viene messo al bando.

In scena, Tommaso Amadio e dieci attori.

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