No, no, non è colpa nostra. È questa l'immediata reazione del Comune alla notizia della morte di un clochard, ritrovato ieri all'alba in Foro Buonaparte. «Con profonda tristezza abbiamo appreso della morte di un giovane in una strada del centro: dai primi controlli non risultava in carico a nessuno dei nostri servizi» si è affrettato a precisare l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Ignorando forse che il barbone per definizione tende a sfuggire a censimenti e aiuti.
Del resto, come hanno accertato i carabinieri, il senza tetto trovato senza vita non era neppure un «habitué, essendo comparso qualche tempo fa in zona Castello, facendosi notare da residenti e commercianti. La solita vita consumata in strada, malanni e affezioni devono aver minato la sua salute e ieri cinque minuti prima delle 7 l'hanno trovato «che'l pareva che'l durmiva» come avrebbe detto Enzo Jannacci. Era appoggiato, quasi seduto, su un'automobile parcheggiata nei pressi dell'incrocio con via Arco, sul corpo nessun segno di violenza. I carabinieri l'hanno poi identificato per un uomo di soli 35 anni originario della provincia di Catanzaro.
Purtroppo in casi del genere non c'è molto da fare, impossibile aiutare chi non vuole essere aiutato, ma immediata è arrivata l'«excusatio non petita» di Majorino: «L'uomo non risultava in carico a nessuno dei nostri servizi sociali, né mai vi si era rivolto o era stato segnalato al Centro Aiuto della Stazione Centrale, la struttura che assiste le persone senza fissa dimora» si è infatti affrettato a precisare.
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