Gli investigatori seguono la pista della droga nelle indagini sulla morte di Elia Barbetti, lo studente di 17 anni morto due giorni fa precipitando dalla camera d'albergo dell'hotel in cui pernottava per visitare Expo con la sua classe il giorno seguente. Oggi l'autopsia dovrebbe confermare l'ipotesi degli inquirenti: dopo una notte a base di alcol e spinelli - nella stanza che il ragazzo occupava con altri tre compagni di classe ne hanno trovati parecchi - il liceale di Cecina avrebbe aperto la finestra per cercare di riprendersi. Invece alle 4 del mattino, l'ora è stata confermata dai video delle telecamere di sorveglianza dell'azienda nel cui cortile è stato trovato il corpo, avrebbe perso l'equilibrio precipitando dal sesto piano dell'hotel Camplus Living Turro in via Stamira D'Ancona 25.
Nel fascicolo aperto dal pubblico ministero Piero Basilone ci sono dunque due ipotesi di reato: una riguarda la cessione di sostanza stupefacente e l'altra la morte del ragazzo che ne è conseguita. Per adesso non ci sono indagati.
I compagni di classe - Elia frequentava il liceo Fermi di Cecina - sono tornati a casa. «Riteniamo attendibili le dichiarazioni degli studenti - ha detto il capo della squadra mobile Alessandro Giuliano -. Alle 23 sono tutti andati via, qui non abbiamo trattenuto nessuno. Bisognerà controllare se l'orologio della telecamera è sincronizzato correttamente».
Anche i dubbi sulla distanza esistente tra la finestra e il muro contro il quale si è schiantato il giovane sono stati fugati: «Dalla finestra - ha specificato Basilone - la dinamica è molto chiara: i ragazzi sono stati sentiti e su di loro non ci sono dubbi». Nel frattempo però si è aperto un altro fronte dalla famiglia Barbetti che ieri ha potuto vedere la salma.
«È vergognoso che un ragazzino di 17 anni vada due giorni a Milano e poi non torni più nella sua casa a San Vincenzo - ha attaccato in un'intervista al Corriere Fiorentino , Sara Rabà, la madre di Elia -. E se le insegnanti non sono in grado di portare una scolaresca in gita allora forse non è il caso di andare in gita, perché i ragazzi di oggi non sono i ragazzi degli anni Sessanta. Mi aspetto che le indagini siano fatte nel migliore nei modi», dice la mamma di Elia. Farò qualsiasi cosa per capire cosa è successo e andrò fino in fondo».
Ma il fenomeno del consumo di sostanze stupefacenti, in particolare tra giovani e giovanissini, è in crescita in Italia secondo il libro In dipendenza. 121 risposte sulle dipendenze in Italia , presentato nel 2014, che raccoglie i dati dello studio Ipsad (Italian population survey on alcohol and other drugs), condotto dalla sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell'istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa. Nel 2011 sono stati oltre 1,5 milioni (3,9%) coloro che ne hanno assunta nell'ultimo mese e circa 3,5 milioni (8,7%) nell'anno. La fascia di popolazione italiana più coinvolta è quella tra i 15 e i 34 anni. Dati oltre la media europea.
Questa volta gli eccessi hanno causato la morte di Elia, «bomber» per gli amici vista la sua bravura come calciatore e il carattere forte e generoso raccontato da chi lo conosceva.
Una tragedia molto simile a quella di Domenico Maurantonio, 19enne padovano, a maggio. Anche lui arrivato a Milano per visitare Expo con la sua classe. Anche lui deceduto precipitando dalla sua stanza d'albergo. E anche in questo caso senza che i compagni se ne accorgessero prima del mattino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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