«Il comando del Voloire deve restare qui a Milano»

Il generale contro il trasferimento del reggimento «È qui da 120 anni, fa parte della storia della città»

La campagna «SalvaVoloire» prosegue sia nelle istituzioni che su Facebook con un ritmo martellante. Politici e cittadini aderiscono e ingrossano le fila di chi vuole tenere il reggimento a Milano. Anche perché la data fissata dallo Stato Maggiore è il 2016. In prima fila c'è Camillo De Milato, generale in congedo oggi alla guida dell'Associazione nazionale Voloire e Ambrogino d'oro.

Generale De Milato, la mobilitazione per impedire il trasferimento del reggimento di artiglieria a cavallo è ampia. Ci sono possibilità?

«È necessario trovare un compromesso tra le varie esigenze. La decisione è stata presa dal governo dei tecnici e per dei motivi comprensibili. Senz'altro una delle questioni è di ordine sociale: spostare le due o trecento famiglie che stanno a Vercelli è un problema e questo lo capisco. Anche perché quelli di Milano possono essere o trasferiti lì, oppure spostati negli altri comandi. Però forse c'è un'altra soluzione».

Quale potrebbe essere questa soluzione? A proposito, lei ha scritto una memoria di quattro pagine in cui sostiene la scelta di lasciare le Voloire a Milano. Ha avuto risposta?

«Ho inviato quel documento per cercare un compromesso con chi ha preso questa decisione, ma una risposta non l'ho ancora ricevuta. Dovrebbe arrivare a settembre. Ad esempio, una posizione che potrei accettare è che qui a Milano venga mantenuto il comandante con lo stendardo e a Vercelli siano messi i pezzi per l'attività addestrativa. È già successo che il comando stia in una città e i mezzi in un'altra. Forse dovremmo prenderci il tempo, rimandando il trasferimento. Meglio discuterne».

L'addestramento è uno dei motivi che spingono a spostare il reggimento a Vercelli. Dicono che lì ci siano le strutture per le esercitazioni d'artiglieria.

«Ma l'addestramento ai pezzi si fa due volte all'anno per due settimane prima di andare a sparare, quindi non c'è bisogno tutti i giorni. Si può andare benissimo con la navetta. Dal punto di vista operativo, non c'è alcun buon motivo per questo spostamento. Anche perché qui c'è l'Idroscalo che è molto utile per le esercitazioni anfibie e si presta meglio delle risaie che ci sono a Vercelli».

Le Voloire sarebbero molto utili anche per la sicurezza urbana.

«Sì anche perché qui abbiamo perso tutti i reggimenti storici e il Trasmissioni che rimane è Nato, non può essere utilizzato per “Strade sicure” o altre emergenze. Quindi con la partenza delle Voloire non ci sarebbe più nessun reparto idoneo per fare Protezione civile e altre cose in città».

Non vi mancano comunque gli appoggi politici.

«In effetti no e lo dimostra il fatto che tra i parlamentari che ci sono stati più vicini ci sono sia esponenti del Pd come la deputata Lia Quartapelle e Luca Squeri coordinatore provinciale di Fi. Il movimento è proprio trasversale a tutti i partiti, visto che sono impegnati anche Lega Nord, M5S e Area popolare».

Il motivo è soltanto di ordine operativo?

«No perché il reggimento è qui da 120 anni, moltissime famiglie milanesi hanno intrecciato la loro storia con quella delle Voloire.

Anche il numero due della Procura generale, ad esempio, è imparentata con uno dei comandanti storici del reparto. Inoltre sarà un argomento importante per l'elezione del prossimo sindaco. Sia per il numero dei soci milanesi, sia per l'importanza del tema sicurezza che tutti i candidati dovranno inserire nel loro programma».

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