Il meteo al potere. Non è facile accettare che il destino di una regione che produce buona parte del Pil, possa essere legato più al clima che ai programmi. Perché l'ultimo bollettino dice neve e anche solo questa notizia potrebbe avere un peso decisivo sul voto. Non è un mistero, infatti, che un senso di fastidio per i politici e la politica stia prendendo gli elettori. Ed è altrettanto chiaro che la sfida tra Roberto Maroni e Umberto Ambrosoli si giocherà sul filo di pochissimi punti, tanto che con un distacco così ridotto nemmeno i sondaggisti sono in grado di stimare un risultato anche minimamente credibile. È chiaro allora che potrebbe essere proprio una semplice nevicata di un febbraio insolitamente rigido a far pendere una bilancia ancora incerta nonostante lo spiegamento di programmi e candidati. Una natura madre (o magari matrigna) che con un inverno tardivo si assumerà la responsabilità di decidere se a governarci sarà un avvocato di centrosinistra approdato alla politica, o un avvocato di centrodestra già quattro volte ministro. Scrutano il cielo la Lega che i voti li prende nelle valli bergamasche e bresciane. E con la neve sarà più difficile.
Nel centrodestra pensano alla paura di scivolare di un elettorato più anziano. E alla fine potrebbe valere tanto un fiocco di neve (anche se annunciato) quanto la promessa di tenere in Lombardia il 75 per cento delle tasse.il commento 2 Se la vittoria la deciderà una nevicata
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