«Commercianti esasperati Capisco la rabbia, sono eroi»

«Commercianti esasperati Capisco la rabbia, sono eroi»

Simona Bordonali, il suo assessorato è alla Sicurezza, alla Protezione civile e all'Immigrazione, un problema ancora grave?
«L'immigrazione non è un problema, ma una situazione presente e da affrontare. In particolare in alcune province lombarde come Milano e Brescia».
In Comune con la sinistra, anzi con le sinistre di Giuliano Pisapia c'è l'assessorato alla Sicurezza e alla Coesione sociale. C'è una certa differenza.
«La coesione sociale è importante, ma deve essere ricercata nel rispetto delle regole. Ci sono alcuni punti fermi. In questo vedo una certa differenza tra le due visioni».
Visioni diverse, cioè lontane?
«La vera integrazione c'è solo dove si osservano le leggi».
Pochi giorni da assessore e a Milano c'è già un gioielliere morto.
«Non è il primo, purtroppo questo è l'ennesimo episodio».
A Milano da settembre ci sono già state dieci sparatorie e cinque morti. Eppure qualcuno nega che ci sia un allarme sicurezza.
«Un allarme sicurezza c'è, questo è indubbiamente un tema a cui bisogna prestare più attenzione».
I commercianti non si sentono difesi dallo Stato e adesso minacciano di armarsi.
«Comprendo bene la loro esasperazione. Sono disperati perché vedono in pericolo le loro vite e soprattutto il loro lavoro».
Cosa sta succedendo?
«In questo momento drammatico di crisi, aumenta la criminalità e loro nonostante questo tengono aperto. Facendo grandi sacrifici anche economici per garantire lo stipendio ai dipendenti. Per me sono degli eroi».
Cosa si può fare per loro?
«Le istituzioni devono lavorare insieme per portare loro aiuto».
La Regione e il suo assessorato cosa faranno?
«Io provengo dall'amministrazione comunale di Brescia e so che i Comuni hanno un grande bisogno di poter accedere alle risorse per la sicurezza».
Non è successo?
«Negli ultimi due anni i contributi andavano nella parte corrente e sono state utilizzate per aumentare le ore degli agenti della polizia locale. Servono invece aiuti in parte capitale, per gli investimenti».
Per fare cosa?
«Per esempio sistemare e implementare le telecamere. Anche questa volta non hanno funzionato e temo che per questo renderà più difficile identificare l'assassino».
Sono così importanti?
«La videosorveglianza ha un grande potere deterrente».
Si potrà fare?
«Ho già parlato con l'assessore all'Economia Massimo Garavaglia e stiamo cercando i finanziamenti. Già tanti sindaci e assessori comunali alla Sicurezza mi hanno cercato, vogliono poter lavorare meglio su un tema che sta tanto a cuore ai cittadini».
Un altro progetto che vorrebbe realizzare presto?
«L'educazione alla legalità partendo dai più giovani. A Brescia lo abbiamo fatto, vorrei esportarlo in tutta la Regione. La lotta al bullismo, agli stupefacenti».


Roberto Maroni le ha indicato qualche particolare obiettivo da raggiungere?
«Io penso che se mi ha scelto abbia fiducia in me. Ma è stato il miglior ministro dell'Interno, soprattutto sulla sicurezza ed è chiaro che ascolterò i suoi consigli per mettere a frutto tutta la sua grande esperienza».

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