Moschee, Palazzo Marino si muove, almeno su via Faà di Bruno. Il Comune fa un passo e crea probabilmente un precedente per altre situazioni critiche. Con una delibera appena pubblicata all'albo pretorio e votata il 13 luglio, la giunta si costituisce in giudizio davanti al Tar per il caso della moschea di via Faà di Bruno 14. Del caso si è parlato spesso: i residenti lamentano infatti disagi e pericoli per quella preghiera in un seminterrato destinato a laboratorio. Adesso, nella delibera di costituzione in giudizio, il Comune mette nero su bianco che è «comprovata» la «destinazione a luogo di culto islamico dell'immobile», «in assenza di idoneo permesso di costruire e in assenza del Piano delle attrezzature religiose». Insomma, si sancisce il carattere abusivo del luogo di culto.
Proprio l'uso illegittimo dei locali in questione, d'altra parte, era il presupposto da cui partiva il provvedimento notificato il 22 marzo: l'ordine con cui il Comune imponeva all'Associazione Sri Lanka islamica di ripristinare la destinazione d'uso a laboratorio, «illegittimamente mutata in luogo di culto». E lo imponeva con un termine di 90 giorni, scaduto il quale avrebbe dovuto scattare l'acquisizione gratuita al patrimonio del Comune.
Quel provvedimento comunale è stato impugnato davanti al Tar dal centro islamico, che ne ha chiesto la sospensione e l'annullamento. Con un'ordinanza pubblicata il 14 giugno il Tar ha detto no. O meglio, come precisa il Comune i giudici amministrativi hanno accolto l'istanza di sospensione ma solo per la parte in cui disponeva l'acquisizione al patrimonio in caso di inottemperanza. Il Tar non ha sospeso invece l'ordine comunale nella parte che impone la rimessione in pristino dei locali «in ragione dell'impatto urbanistico» dell'attività svolta.
Il ricorso sarà discusso nel merito a giugno 2019, quindi fra un anno esatto. Tanto, per i residenti, che 20 anni giorni fa hanno protestato (civilmente, con dei tricolori) chiedendo di dar corso all'ordine comunale.
Intanto, proprio due giorni fa, il presidente del Municipio 4, Paolo Bassi, era intervenuto per bocciare il piano attrezzature religiose del Comune: «La scelta della giunta Sala non ci convince - ha detto - Anzi, chiediamo più impegno per chiudere quella - abusiva - che da anni crea problemi in via Faà di Bruno».AlGia
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