Decidere della propria vita quando ancora se ne è padroni, con il corpo e con la mente. Ma decidere «prima» anche cosa fare del proprio corpo «dopo», se donare gli organi, se essere cremati. Il Comune di Milano sta pensando di concentrare tutto questo in un registro. Come per le coppie di fatto. Si chiamerà il «Registro di fine vita» e potrebbe appunto non riguardare soltanto il «deposito, la conservazione e la pubblicità della volontà di fine vita sui trattamenti sanitari cui si intende o meno consentire in caso di perdita di coscienza», ha detto l'assessore ai Servizi Civici Daniela Benelli. La delibera, che al momento è solo una proposta protocollata lunedì scorso in Comune, «amplia le possibilità per i cittadini di esprimere le proprie indicazioni anche su altre questioni di grande rilievo e interesse, come la donazione degli organi, la cremazione e la dispersione delle ceneri che attualmente non sono possibili neppure da parte dei familiari se non autorizzate in anticipo dall'interessato», spiega ancora l'assessore. L'idea non è comunque nuova. Arriva «terza». In Comune infatti sul tema c'erano già due proposte da parte dei comitati «Io scelgo» e «Radicalmente nuova». Anche se queste due si limitano esclusivamente a trattare le cure sanitarie alle quali dare il consenso preventivo. «L'istituzione del registro di fine vita risponde ad un'esigenza manifestata da tanti cittadini di poter decidere sulle ultime volontà. La proposta di delibera depositata dalle consigliere comunali Marilisa D'Amico e Patrizia Quartieri può essere il riferimento insieme alle altre due già proposte al Consiglio dai Radicali e dall'associazione Io scelgo al fine di arrivare a una sintesi condivisa». L'ultima arrivata insomma potrebbe diventare il testo di riferimento, comprendendo quelle «facoltà molto importanti che ampliano in modo considerevole i diritti civili dei milanesi». È prevista anche la nomina di un fiduciario, una persona «che - spiega ancora l'assessore Benelli - ti possa rappresentare quando non sei in grado di poter decidere, una persona che possa esprimere le volontà qualora fosse necessario».
L'ipotesi di un «Registro di fine vita» lascia piuttosto perplesso Carlo Masseroli, capogruppo del Pdl a Palazzo Marino. «Stanno giocando in modo strumentale su un tema estremamente delicato - tuona - Fanno a gara a chi metterà il timbro sulla delibera quando questo, oltretutto, non è neppure un tema di competenza del Comune. È un tema delicato e loro lo stanno affrontando in modo superficiale e ideologico. È una corsa strumentale - ribadisce - Ci sono temi in cui non si può giocare a chi arriva primo. Con una profonda mancanza di rispetto per questioni così delicate».
Replica l'assessore Benelli: «È un tema molto sentito dai cittadini. Se il Comune, nell'ambito dei suoi poteri, riesce a intervenire per vie amministrative e facilitare i cittadini può mandare invece un segnale forte al legislatore nazionale».
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