Il Comune di Milano ha rivolto un appello particolare negli ultimi giorni: c'è bisogno di gattare in città. In burocratese vengono chiamate "tutor di comunità felina", ma la sostanza non cambia. Palazzo Marino ha deciso di rivolgersi alle amanti dei felini per rendere effettivo il punto 11 del nuovissimo regolamento per la tutela per gli animali. "In zone attraversate da strade particolarmente a rischio, dove viene segnalato un frequente attraversamento di gatti, devono essere installati sistemi di riduzione della velocità".
Per individuare queste colonie è sembrato logico rivolgersi direttamente alle donne e agli uomini che spesso di tasca propria sfamano e accudiscono gli oltre 18mila gatti liberi che vivono a Milano. Nel recente censimento sono state individuate 800 colonie. Le principali si trovano al Corvetto dove i gatti liberi sono almeno 400, alla Barona vicino dell’ospedale San Paolo dove i felini sono altrettanti, e fra via Lorenteggio e via Tolstoj. In centro le aree con grandi colonie sono i fossati del Castello Sforzesco, i giardinetti di via Brisa in zona Magenta, le vicinanze dell’ospedale Fatebenefratelli e la sede dei binari della stazione Cadorna.
Chiara Bisconti, assessore comunale al Benessere, spiega a Repubblica che "ogni volta che si dovranno fare lavori stradali, si valuterà la presenza di colonie feline nell’area e nel caso questa sia
consistente, si provvederà a installare dossi rallentatori. Così ridurremo i rischi per gli animali e per i conducenti di biciclette e mezzi a motore, che potrebbero essere sorpresi dall’attraversamento di gatti liberi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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