Sono arrivati ad Arcore tutti insieme, i nove consiglieri comunali azzurri. Hanno portato a Silvio Berlusconi un dossier sull'operato della giunta Pisapia. «C'era una volta Milano» si intitola il documento illustrato a Berlusconi. Sicurezza, tasse, trasporto pubblico locale i temi principali. L'agenda politica di Pisapia è stata contestata punto per punto davanti al leader di Forza Italia. Nel cahier de doléances la delibera di Palazzo Marino per la regolarizzazione del Leoncavallo, l'apertura del bando per l'assegnazione di aree e edifici comunali per costruire moschee, il riconoscimento dei cosiddetti «matrimoni gay» celebrati all'estero.
Silvio Berlusconi ha tranquillizzato i consiglieri con l'intenzione di spendersi in prima persona per la campagna elettorale, con manifestazioni e visite e qualche evento dedicato a visitare i luoghi del degrado. Ma in particolare è la centralità di Forza Italia nella corsa per Palazzo Marino a piacere ai consiglieri. Se è vero che il leghista Matteo Salvini è stato abile nel suo partito, non sarebbe la persona giusta per una coalizione ampia. Primarie? «Se non si troverà un candidato comune» il senso della posizione del leader di Forza Italia.
L'aumento della pressione fiscale è uno dei capitoli principali del dossier presentato a Berlusconi. Due tabelle mettono a confronto le tasse della giunta Moratti con quelle della giunta Pisapia e le differenze sono molto importanti. «Berlusconi è rimasto molto colpito anche dai dati sulla sicurezza, dal numero di reati e dal fatto che Pisapia abbia rinunciato agli uomini dell'esercito» racconta il capogruppo Pietro Tatarella. Altro tema centrale le moschee e la preoccupazione, rilanciata dai consiglieri e sottoscritta da Berlusconi, per gli interlocutori scelti dalla giunta Pisapia per i nuovi edifici di culto.
«La sinistra ama talmente i poveri che ogni volta che va al potere ne aumenta il numero» è la citazione di Indro Montanelli che è risuonata nella sala da pranzo di Arcore. Il Cavaliere, parlando anche della sua esperienza di volontario alla Sacra Famiglia, ha sottolineato come la situazione economica sia grave e «chi un tempo donava per aiutare gli altri, adesso ha bisogno di essere aiutato». E ha invitato a impegnare Forza Italia nell'attività sociale, di volontariato, di aiuto ai nuovi poveri.
La visita ad Arcore è arrivata all'indomani di un cambio al vertice del gruppo di Palazzo Marino a dir poco traumatico. Ma gli otto consiglieri che si erano spaccati al momento del voto si sono presentati insieme, Tatarella con il coordinatore cittadino Giulio Gallera e l'ex capogruppo, Fabrizio De Pasquale. E nel frattempo sono diventati nove perché Marco Bove da Ncd è passato a Forza Italia. «Il presidente ci ha detto di dividerci i compiti per non litigare» ricorda Tatarella. «Il clima è stato positivo - conferma il defenestrato De Pasquale -. Siamo persone responsabili e lavoriamo per il partito. Ci impegneremo anche in una cena di autofinanziamento».
Ad accompagnare i consiglieri la coordinatrice regionale, Mariastella Gelmini, e il consigliere politico Giovanni Toti. Racconta Gelmini: «Al presidente sono molto piaciuti perché sono giovani rampanti. Da Pietro Tatarella a Giulio Gallera ad Andrea Mascaretti ad Alan Rizzi, sono persone che si sacrificano per la politica, che rinunciano alle vacanze o ai week end per stare in mezzo alla gente».
Si è parlato anche del tema del rimpasto di giunta, con un
via libera da Arcore. Dopo l'incontro tra Gelmini e il presidente della Regione, Roberto Maroni, ora toccherà al capogruppo azzurro, Claudio Pedrazzini, fare pressing sul governatore perché gli eletti siano valorizzati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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