Il Comune rottama Aler: in 130 a casa

Con il passaggio a Mm della gestione di 28mila appartamenti sono a rischio i vecchi dipendenti

Che non corra (più) buon sangue tra Giuliano Pisapia e i sindacati è ormai acclarato. Ma sul divorzio tra Comune e Aler rischia di consumarsi lo strappo finale. La giunta ha firmato il piano annunciato: dal primo dicembre i 28.971 alloggi popolari del Comune passeranno dalla gestione dell'Agenzia di edilizia residenziale a Metropolitana Milanese. Costo dell'operazione, un milione di euro al mese, 12 all'anno. Ancora nei giorni scorsi Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un passaggio indolore per i dipendenti che dal 2009 ad oggi hanno lavorato in pratica per il Comune, «Palazzo Marino salvaguardi i livelli occupazionali dei dipendenti Aler», a rischiare il posto potrebbero essere in 133, il centrodestra si spinge fino a duecento.

Ma l'assessore Benelli ieri ha escluso traghettamenti concordati. «Tuteleremo i 116 custodi perchè erano già nostri dipendenti. Mm creerà invece all'interno della propria struttura aziendale uno specifico ambito organizzativo». Nessun accordo salva-occupazione insomma.

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