Il Comune: troppi sfratti, proroga subito

Assoedilizia: «Nessun allarme, affitti in calo» L’Unione inquilini: «Bisogna abbassare l’Ici»

Serena Cipolla

Milano e Lombardia prime nella classifica nazionale per gli sfratti abitativi. Nella nostra città, nei primi sei mesi del 2005 le richieste depositate dalla proprietà immobiliare in tribunale sono state quasi 22mila e hanno registrato un balzo del 223%, mentre gli sfratti effettivamente eseguiti sono stati 3.214 con una crescita del 152,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2004.
Nel resto del territorio le richieste di interruzione dei contratti di locazione sono state 26.291 e sono aumentate del 140,7%, quelle eseguite sono state 4.412, l’85% in più rispetto al 2004. Lo afferma l’Unione Inquilini che ha diffuso i dati elaborati dal ministero degli Interni. «Effettivamente a Milano c’è difficoltà a trovare alloggi a prezzi contenuti - spiega l’assessore alla Casa del Comune Gianni Verga - il governo centrale rivedere la legislazione e prevedere, per esempio, incentivi fiscali per i soggetti che affittano». Intanto il Comune ha dato il via libera alla costruzione di 1200 appartamenti di edilizia pubblica che saranno pronti per il marzo 2008. Inoltre, ha finanziato il 50% dei 51 milioni di euro impiegati per il fondo sostegni affitto 2006 della Regione. Negli ultimi cinque anni, sono stati costruiti anche 5mila alloggi di edilizia convenzionata. Per governare la situazione degli sfratti l’assessore comunale alla famiglia e alle politiche sociali Mariolina Moioli chiede di prorogare i tempi di esecuzione per trovare soluzioni alternative esaminando caso per caso. Il segretario di Milano dell’Unione Inquilini Gianni Belli avanza una proposta: abbassare l’Ici ai proprietari disposti a praticare canoni moderati. L’idea sarà illustrata a settembre al presidente della commissione casa di Palazzo Marino, Ciavè. Una strada percorribile? «Sulla possibilità di intervenire sull’Ici - dice Verga - il sindaco Moratti si è pronunciato più volte, ma bisognerà vedere cosa accade con la finanziaria e quali possibilità avranno gli enti locali di gestire le proprie risorse economiche per spenderle sul territorio».
Diversa la valutazione del presidente di Assoedilizia Achille Linneo Colombo Clerici: «I dati sugli sfratti non devono essere strumentalizzati e non bisogna creare allarmismo».

Secondo il presidente dell’associazione, infatti, nell’ultimo anno i prezzi delle case in affitto sono scesi del 10-15% e la tendenza è di una ulteriore diminuzione: «L’offerta - spiega - è ormai superiore alla domanda tanto è vero che i cartelli affittasi rimangono sempre più tempo appesi fuori dai portoni. Inoltre, il turn over abitativo nelle grandi città, negli ultimi quattro anni è aumentato sensibilmente e deriva dal dinamismo della vita sociale delle metropoli».

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