Le conche leonardesche affogano nello sporco

Le conche leonardesche affogano nello sporco

Mentre il cantiere della Darsena accumula ritardi, come già successo a quelli precedenti, le conche dei navigli giacciono abbandonate nel mezzo di Milano.

Da una parte quella di Viarenna, di fianco al vecchio porto della città, dall'altro quella delle Gabelle, in zona Garibaldi. Entrambe sono parte del sistema di canali su cui Leonardo esercitò il suo genio, ed entrambe sono sporche e preda del degrado. In tutte e due i siti, seppure si sia registrato qualche lieve miglioria nel corso degli anni, le erbacce la fanno da padrone. E del progetto ventilato più volte, fin dagli anni '90, di riconnetterle alle vie d'acqua milanesi non parla più nessuno. Il massimo sono due vaghi progetti di pulizia e abbellimento: vengono trattate cioè come un pezzo simile a un altro di arredo urbano. I cinquecento anni di storia e il legame con uno dei personaggi storici conosciuti in tutto il mondo sono in secondo piano.

Per quanto riguarda quella di Viarenna c'è in programma di sistemarne l'imbocco, ma nulla di più: questo pezzo della storia idraulica meneghina tornò alla luce dieci anni fa, mentre si stava costruendo il mega parcheggio pensato dalla giunta Albertini. E da allora si è cominciato a parlare di lavori per valorizzarlo. Intanto è lì così, una pozza verdastra con le erbacce che crescono intorno: «Di collegarla alla Darsena non ne ho mai sentito parlare - racconta una signora che porta il cane nell'area dedicata adiacente - e non vedo come potrebbero senza sconvolgere la circolazione, ma intanto sarebbe una buona idea se ci dessero una bella pulita». Il massimo che succederà, vedendo i progetti presentati alla Soprintendenza per i beni architettonici, è un'opera di abbellimento, ma una valorizzazione delle opere di uno dei massimi geni della storia non si parla. E in zona Garibaldi non va molto meglio: intorno alla conca delle Gabelle, il nome deriva dalle tasse che si pagavano per entrare in città passando di lì, c'è stata una generale riqualificazione degli spazi, ma le opere idrauliche non hanno una bella cera. Gli unici contenti sono i gatti che compongono la colonia felina che spadroneggia nel mezzo di un'opera architettonica dalla storia centenaria. L'unico resto del Naviglio Martesana nel suo tratto urbano, caratterizzato dalla sopravvivenza dell'ultimo ponte antico del Naviglio hanno vissuto una rispolverata nel 2012, un restauro conservativo. Nel tragitto tra le opere leonardesche suggerito dal sito del Comune dedicato al turismo, il ponte delle Gabelle non è nemmeno citato.

L'importanza delle conche non è però sfuggita ai cittadini: «Avevo proposto già tempo fa alla giunta la riapertura delle conche come prodromo a quella dei navigli - spiega Roberto Biscardini, consigliere comunale socialista - in questo modo avremmo potuto mostrarne al mondo in occasione di Expo, per ricordare le sue conche dimenticate, abbiamo in programma una manifestazione nelle prossime settimane».

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