Slitta un'altra volta, forse a giovedì, il Consiglio dei ministri sulla seconda rata Imu. Ma il rischio che a pagare quei 110 milioni in più che la giunta Pisapia ha inserito «virtualmente» a Bilancio per ottenere da Roma un rimborso più alto si fa sempre più concreto. Ieri l'assessore Francesca Balzani ha partecipato a Roma alla riunione Anci con il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio per fare pressing sulle coperture. L'Anci ha chiesto un incontro con il premier Letta. Ma sono circa 600 i Comuni che hanno usato il trucchetto contabile di alzare l'aliquota dopo che era già stata annunciata l'abolizione dell'Imu prima casa, per lo Stato il conto dei fondi da trovare per compensare i mancati incassi agli enti è salito di 500 milioni e Milano, che ha alzato dallo 0,4 allo 0,6% l'aliquota, da sola contribuisce a un quinto del problema. «Dal governo avevamo garanzia che ci sarebbe stata la copertura delle aliquote votate nel 2013 e non quelle dell'anno scorso, se così non fosse - ha avvertito la Balzani prima di vedere il ministro - oltre al problema economico se ne aprirebbe uno di relazioni istituzionali, vorrebbe dire che quelle garanzie non erano buone». Assicura che l'Anci su questo fronte è compatta. Anche se il capogruppo di Fi Alan Rizzi precisa che da parte di molti Comuni che non hanno usato la stessa leva - ad esempio Pavia - «c'è invece malumore verso quei sindaci che hanno alzato l'Imu per assestare i buchi di Bilancio. Forse la promessa che Pisapia e Balzani hanno venduto ai milanesi per mesi non c'è mai stata, e ora il gioco viene allo scoperto». Il capogruppo di Fdi Riccardo De Corato affonda: «É solo grazie a quegli aumenti definiti virtuali che la giunta ha potuto chiudere i conti, non è escluso che torneremo a fare ostruzionismo con l'assestamento di Bilancio».
L'assestamento, appunto. É stato votato ieri dalla giunta a bocce ferme. Ossia: a legislazione vigente. E fino al decreto del Cdm, l'Imu prima casa non è stata abolita e per i milanesi è salita addirittura allo 0,6%. Posto che almeno la restituzione della caparra (pari a 70 su 139 milioni incassati nel 2012) sono assicurati, sulla carta l'Imu ammonta a 180 milioni: i 70 della seconda rata al coefficiente 2012 e i 110 dei nuovi aumenti. Ma si spera che almeno sui 139 milioni non ci siano retromarce, «ballano» i 110 in più. La giunta rimarca invece quei 216 milioni di Imu su seconda casa e terreni agricoli che il Comune preleva dai contribuenti e invia a Roma come un esattore. Trattenerli «a garanzia», come forma di pressione? Il capogruppo Pd lamberto Bertolè esclude forme di disobbedienza: «La legge dice che li dobbiamo trasferire allo Stato. E da Roma ci aspettiamo che mantenga i patti sulle coperture».
Nell'assestamento, in Commissione domani e in aula giovedì, grazie al fondo speciale per Expo vengono restituiti 32 dei 55 milioni presi in prestito da Atm, uno a Milano Ristorazione e 6 a Mm.
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