
Due mesi per ripartire, ma un anno per rientrare nei ranghi al cento per cento, smaltendo tutte le scorie del coronavirus. Sono queste le previsioni, tra il roseo e il grigio (per non dire nero) di Beppe Sala. In diretta-video dalla Sala Albertini del Corriere della Sera, il primo cittadino meneghino dice che non è presto per parlare e soprattutto iniziare la ripresa della "sua" città: "Ci vorrà almeno un anno. Ospitalità, design, moda e food sono l'offerta di Milano. Da Giorgio Armani ai giovani rapper ai creativi, ho già chiesto che dovremo trovare la formula per il rilancio della città. Ci vorrà una grande campagna di comunicazione con molti investimenti. Dovremo trovare, tutti insieme, il modo migliore per ripartire".
L'inquilino di Palazzo Marino, insomma, non minimizza l'emergenza, ma è ottimista: "Ci vorranno un paio di mesi, ma Milano ce la farà". Tra il buio pessimismo e il lucente ottimismo immotivato, il sindaco sceglie il giusto mezzo e racconta di essersi interfacciato, in questi giorni difficili, con alcuni imprenditori in Cina: "Mi sono convinto che ci vorranno un paio di mesi. L'ottimismo, adesso più che mai, è una necessità; la città non si è mai fermata, è comunque andata avanti, ha tenuto botta contro il coronavirus. Non ci sono stati tagli ai servizi, anche se gli effetti significativi ci sono e si sentiranno".
Nella chiacchierata con il direttore del Corsera, Sala ha dichiarato: "Amici imprenditori, che lavorano in Cina, mi dicono che stanno tornando alla normalità dopo un paio di mesi. Potrebbe essere così anche per noi. Non arriviamo allora a domenica per decidere che bisogna tenere chiusi per un'altra settimana, scuole, teatri, cinema: se servisse, allora è meglio farlo subito. La gente ha così modo di prepararsi".
Dunque, il primo cittadino di Milano dice la sua sulle contro-misure adottate dal governo giallorosso per affrontare l'emergenza coronavirus: "Non sono il tipo che chiede la Luna, però andrebbe allargata anche alle cosiddette Zone Gialle quello che si sta facendo a sostegno dell'economia per la Zona Rossa. Sostenere con cinquecento euro i lavoratori autonomi, cassa integrazione in deroga per i piccoli albergatori, rinvio o non pagamento per alcuni mesi dei tributi. La batosta su Milano sarà forte.
L'anno scorso in città abbiamo avuto dieci milioni di turisti. Quest'anno? Cinque? Quattro? Questa città senza aperture al mondo si affloscia". Ecco spiegato il perché di quei dodici mesi di convalescenza milanese...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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