Cronaca locale

"Il corpulento e lo spilungone". Presi i marocchini incubo delle anziane

Due marocchini senza fissa dimora sono stati fermati e accusati di aver commesso almeno 5 rapine ai danni di donne anziane che indossavano gioielli d'oro vistosi

"Il corpulento e lo spilungone". Presi i marocchini incubo delle anziane

Due marocchini senza fissa dimora, uno di 33 e l’altro di 47 anni, erano diventati l’incubo delle donne anziane. Le vittime preferite dalla coppia avevano infatti un’età compresa tra i 60 egli 80 anni. Le sceglievano per strada, solitamente erano da sole, senza marito o badanti, e indossavano gioielli costosi e molto vistosi. Uno dei due marocchini fermava la donna prendendola alle spalle, le metteva la mano sulla bocca per impedirle di urlare e la obbligava a stare zitta, mentre l’altro, il suo complice, le strappava gli oggetti preziosi che aveva indosso. Poi scappavano facendo perdere le proprie tracce. In seguito a una indagine durata mesi, i due presunti ladri sono stati fermati e portati in carcere.

Lo stesso modus operandi

Aziz Bellouza e Adil Khay, questo il nome dei fermati, sono accusati di aver commesso almeno cinque rapine, comprese tra il 23 settembre e il 29 ottobre scorsi e avvenute tra le zone di Città Studi, Villa San Giovanni e Garibaldi Venezia. Ma è possibile che in realtà il numero sia ben superiore. Le indagini condotte dagli agenti del commissariato Villa San Giovanni, a cui hanno collaborato i poliziotti del commissariato Città Studi diretti da Maria Cristina Lomartire, sono partite dai racconti delle vittime raccolti in sede di denuncia. Gli investigatori, coordinati dalla procura, sono riusciti a individuare uno stesso modus operandi che li ha portati a ritenere che i responsabili delle rapine fossero sempre gli stessi. I rapinatori sceglievano con cura le proprie vittime, solitamente donne dai 60 agli 80 anni, che indossavano gioielli d'oro ben visibili e che potevano essere rubati strappandoli con violenza. Simile era anche l’orario scelto per la rapina, ovvero il tardo pomeriggio, al calare della sera, in concomitanza con il rientro delle vittime nelle loro case. Dopo averle pedinate fino all’abitazione, la coppia aspettava il momento più adatto per immobilizzare l’anziana, strapparle i gioielli e darsi poi alla fuga.

La rapina che li ha incastrati

Decisiva per le indagini sarebbe stata la rapina commessa lo scorso 25 ottobre in via Predabissi ai danni di una 82enne, quando i due malviventi sono stati ripresi dalle telecamere interne di sicurezza del condominio. Nonostante indossassero la mascherina, sono comunque stati riconosciuti dagli agenti del Commissariato Villa San Giovanni per pregresse attività di indagine. Il 23 settembre 2021 era toccato invece a una donna di 80 anni rapinata in via Monteverdi. Quattro giorni dopo era stata la volta di una 73enne in via Ponchielli, e poi di un'anziana di 78 anni in via Montepulciano. Il 29 ottobre a finire nel mirino dei due rapinatori era stata una 63enne che camminava in via Pergolesi.

Come riportato da Il Giorno, vittima della coppia potrebbe essere stata anche Laura, anni 75, rapinata in via Sila lo scorso 15 ottobre. La donna ha raccontato: “Mi hanno bloccato le braccia e mi hanno spinto con violenza contro una macchina parcheggiata dicendomi ‘Stai zitta, non ti facciamo niente’. Poi mi hanno strappato la collana e sono scappati”. La vittima indossava una oggetto vistoso regalatole dal marito in occasione di un anniversario. Il valore del gioiello era di 5mila euro, ma aveva soprattutto un valore affettivo.

In seguito alla rapina del 25 ottobre i due presunti rapinatori sono stati fermati e gli investigatori hanno perquisito la camera d’albergo, in zona Lambrate, che era divenuta la loro base. All’interno della stanza gli agenti hanno trovato alcuni vestiti che erano stati indossati durante la rapina. Anche gli identikit fatti dalle vittime, uno corpulento e l'altro spilungone, coincidevano con i due fermati. Le indagini sono poi proseguite e hanno portato all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare per entrambi.

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