Così "Attila" invade Milano Prove aperte, film, incontri

Aspettando il 7 dicembre, cinquanta eventi gratuiti in città sull'opera di Verdi. Stasera via alle conferenze

Così "Attila" invade Milano Prove aperte, film, incontri

«Attila» sta per invadere Milano, tutt'uno con l'omonima ondata di freddo. L'operazione avrà il suo apice il 7 dicembre, con l'allestimento dell'opera «Attila», il melodramma di Giuseppe Verdi prescelto - appunto - per aprire la stagione del Teatro alla Scala.

È la prima più prima che vi sia, anche quest'anno in diretta su RaiUno, e ripresa dalle telecamere di mezzo mondo. Non solo. Dall'1 al 9 dicembre, il Comune, teatro ed Edison hanno messo a punto un palinsesto con oltre 50 eventi gratuiti in preparazione a questo titolo del giovane - eppure già gigante - Verdi. Il giorno stesso, dalle ore 18, vi saranno proiezioni dello spettacolo in 36 luoghi della città, e in più, quest'anno, pure nell'aeroporto di Malpensa e al Mumac. Già con oggi, prendono il via conferenze dedicate ad «Attila». Al circolo degli Amici del Loggione, stasera (22 novembre), interviene Riccardo Chailly: direttore dell'opera realizzata con la regia di Davide Livermore e che avrà come protagonista eccellente il basso Ildar Abdrazakov. Chailly apre inoltre le prove del 27 novembre agli universitari di Milano quindi interverrà Al Teatro Edi/Barrio's il 5 dicembre. Si conversa su «Attila» al Liceo Virgilio (27 novembre) e alle Gallerie d'Italia (il 29). Le vicenda dell'«Unno predatore» si prestano a un percorso esperienziale. Lo si propone al Castello Sforzesco l'1 e 2 dicembre facendo rivivere i momenti terribili delle conquiste unne, con la ricostruzione di accampamenti romani e barbari, si potrà assistere a scontri ma anche alla forgiatura di metalli, tirare con archi storici. Incontri «barbari» saranno poi dedicati al tema del terrore ( allo Spazio Teatro 89, 5 dicembre), all'impatto di Attila sul corso della storia (al Mare culturale urbano, il 4 dicembre). Anche Neri Marcoré offrirà una sua versione, il 3 dicembre alla Triennale.

Lo spettacolo scaligero del 7 dicembre è spostato negli anni Quaranta del Novecento. Una scena madre è quella dell'incontro di Leone Magno con il capo Unno. Leone ha giusto un cammeo, però la sua figura è impattante. Livermore ricostruisce il momento riprendendo il quadro di Raffaello dedicato allo storico incontro. Ecco il Novecento da un lato, il Cinquecento di Raffaello dall'altro, e ancora l'epopea delle invasioni barbariche. Ma l'opera ebbe il suo battesimo nel 1846, a un soffio dalla Prima Guerra d'Indipendenza, in piena fase risorgimentale, e di accensioni romantiche. Per questo, può essere preparatoria anche la mostra sul Romanticismo alle Gallerie d'Italia.

«Un giorno da Unno» è una rassegna di film ironica che racconta cinematograficamente la figura di Attila, la si propone il 6 e 7 dicembre, al MIC - Museo Interattivo del Cinema.

Altro viaggio alla scoperta di «Attila» è quello a cura dell'Accademia Teatro alla Scala con musicologi e docenti di storia della musica dell'Accademia che illustrano (perlopiù il pomeriggio del 7 dicembre) alcuni dei passaggi più significativi dell'opera. Da non perdere le installazioni degli allievi dell'Accademia nella sala viscontea del Castello Sforzesco, al teatro Delfino, alla Casa Museo Spazio Tadini e WOW Spazio Fumetto di Viale Campania 12.

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