Così i soci di radio Rossonera si comprano un pezzo di Milan

Quote gratis ai tifosi che si associano all'emittente web Il presidente: «Prima iniziativa di azionariato diffuso»

Così i soci di radio Rossonera si comprano un pezzo di Milan

É il sogno di ogni tifoso, qualunque siano le sue tasche: diventare padrone della squadra del cuore. A maggior ragione, in questo caso, se la squadra del cuore è il Milan. Adesso si può, grazie a un'iniziativa senza precedenti di Radio Rossonera, la web radio milanista che da meno di un anno ha superato il milione di ascolti. Basta diventare soci della radio per trasformarsi in proprietari del Diavolo. Per sottoscrivere la nuova campagna associativa infatti, «Milanisti 1899», l'associazione che detiene la maggioranza di «El Nost Milan srl», editrice di Radio Rossonera, vara la prima iniziativa di azionariato diffuso sulle azioni del Milan. Cederà in sostanza a titolo gratuito quote da 10 o 100 azioni del Milan ai tifosi che decideranno di associarsi sottoscrivendo quote da 300 o 1.000 euro: un'opzione prevede che in cambio di 10 azioni si sottoscriva quota associativa di 300 euro il primo anno e di 50 all'anno per i successivi quattro, l'alternativa 100 azioni in cambio di una quota di 1.000 euro, il primo anno, e 250 i successivi quattro.

Un'occasione unica visto che il Milan non è quotato in Borsa, al contrario di Juventus, Roma e Lazio, e che le sue azioni, di conseguenza, non sono disponibili sul mercato. Chi fino ad oggi voleva diventare azionista del Milan poteva solo cercare di acquistare azioni da chi le aveva già in mano, anche se bisogna sempre tenere presente che si tratta dello 0,07% del capitale del club, cioè una cifra più simbolica che altro. «Ma è un momento di svolta per il calcio italiano, il primo passo verso l'azionariato diffuso che non riguarda il solo Milan, ma tutte le squadre italiane» spiega Giuseppe La Scala, presidente di Milanisti 1899. Il Milan insomma come il Barcellona, i tifosi ossatura anche economica del club: «Quello che vogliamo è rimettere il tifoso al centro con un'iniziativa che potrà rappresentare un esempio anche per chi sarà chiamato a promulgare leggi che permettano l'azionariato diffuso, l'azionariato popolare che non punta a controllare la società ma a controllare il suo operato». Perchè da tempo non è più così: «Il sistema calcio oggi tende ad allontanarsi dal tifoso visto più come un cliente di un'azienda che come parte di una amore e di una storia che merita rispetto. Il tifoso è spesso considerato carne da cannone».

Gli obiettivi sono due: finanziare Radio Rossonera, la voce del Diavolo, e realizzare il sogno di essere a tutti gli effetti uno dei proprietari del Milan. «Diventare azionista del Milan comporta un impegno morale forte ed un sostegno economico sostenibile, ma di lungo periodo, alle attivita di Milanisti 1899 e di Radio Rossonera, poiche non esiste progetto che possa ambire alla sua realizzazione senza le risorse adeguate e necessarie al suo sviluppo», è scritto nella nota dell'associazione.

«Puntiamo a coinvolgere più tifosi possibile, soprattutto quelli che ancora non ci conoscono - è ancora La Scala a parlare - abbiamo previsto diverse opzioni per associarsi perchè solo i tifosi ci possono rendere sempre piu liberi e indipendenti. Noi non siamo la solita radio commerciale».

C'è già entusiasmo: «Mi hanno scritto: mi sto rotolando nel letto pensando alla possibilità di diventare azionista del Milan.

Perchè il Milan è veramente una malattia. In uno dei bar vicini alla sede della radio è appeso il poster originale della squadra che vinse la prima Coppa campioni a Wembley. Ho chiesto: è in vendita? Mi ha risposto. In vendita? Piuttosto vendo il bar...»

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