La crisi è a tavola: Milano risparmia tagliando il pranzo

Alla pizza con gli amici i milanesi non rinunciano. Nonostante la crisi. Nonostante facciano sempre più fatica a far quadrare i conti a fine mese, non sono diventati dei pantofolai. Magari si dividono un dolce e un secondo (e infatti il fatturato dei ristoranti in città è sceso del 20 per cento), oppure rinunciano alla bottiglia di vino, o si limitano a un aperitivo rinforzato (Milano è la più mondana), però al tempo libero speso nei locali non rinunciano.
È questo uno dei dati presentati dall'ufficio studi della Federazione pubblici esercizi in occasione della sua partecipazione a Host 2013 (in programma a Fieramilano dal 18 al 22 ottobre). Una fotografia scattata a livello nazionale che immortala un paese al terzo posto in Europa per i consumi alimentari fuori casa. Ci battono solo la Spagna e l'Inghilterra. La spesa degli italiani in questo settore è di 73 miliardi di euro. Ogni famiglia spende all'anno 1.200 euro. Il bar resta il luogo preferito per fare colazione. Otto lombardi su dieci non si limitano a una tazza di caffè, anche se solo 4 su 10 vanno decisamente oltre aggiungendo il latte e mangiando qualcosa di più consistente. La cena ora più che mai costituisce il pasto principale della giornata. Anche per i ragazzini. Un fenomeno che diventa ancora più rilevante in Lombardia. Il pranzo resta il pasto principale solo per il 58 per cento dei lombardi con più di tre anni (contro il 68 per cento degli italiani). Tutto si concentra sulla cena: un lombardo su tre a pranzo se la cava con un boccone veloce (contro il 23 per cento italiano). E poco importa se in Lombardia il panino costa di più. Dopo Bergamo e Varese i più cari, c'è Milano con 3,64 euro contro il sandwich di Roma (2,80 euro) e quello di Napoli (2,57).
In Lombardia infatti 2,8 milioni di persone pranzano fuori casa, al ristorante (4,7% contro il 2,8 in Italia), in mensa, al bar ma sempre di più anche direttamente sul posto di lavoro. Quello della schiscetta è diventato un trand in continua crescita e un fenomeno sempre più diffuso in Lombardia: il 9 per cento mangia alla scrivania (contro il 7,2 dato italiano). In Lombardia c'è infatti il maggior numero di bar, ben 30mila (il 17 per cento del totale). Ma non detiene il record del caffè più caro.
«Host 2013 è la fiera internazionale più importante dell'ospitalità e precede di due anni l'Expo2015, la manifestazione che avrà come tema il cibo e gli aspetti anche sociali ad esso collegato», ha commentato Lino Stoppani, presidente della Fipe.


Così ad esempio durante il Salone la Fipe chiederà al Governo di porre fine al regime di esenzioni dell'Iva e di altre imposte dirette di cui beneficiano sagre, feste di partito, circoli privati nell'attività «occasionale» di somministrazione di alimenti e bevande, ma la cui frequenza è talmente assidua da rappresentare una vera concorrenza sleale per gli esercenti.

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