Marco Granelli è andato a spiegare le sue tesi agli «Stati generali della mobilità». Questo lo hanno apprezzato tutti. Ma forse è stata l'unica cosa apprezzata davvero, dalla platea dei partecipanti all'evento, nella sede milanese di Confcommercio. E dopo una mattinata di interventi degli «addetti ai lavori», è andato in scena, con toni vivaci un «duello» vero e proprio fra l'assessore comunale quello regionale. L'«amico Raffaele Cattaneo» e l'«amico Granelli» si sono affrontati, con fair play e «franchezza» (come si dice in diplomazia) sulle nuove misure, soprattutto Aria B. E la discussione moderata da Pierluigi Bonora del Giornale, promotore di «ForumAutomotive», si è accesa anche sui temi milanesi e lombardi. Il comparto «automotive» vive un momento critico: i numeri tradiscono una generale incertezza, complici le recenti iniziative fiscali, e le accelerazioni imposte dal tema ambiente possono avere esiti controproducenti rispetto alle intenzioni di chi lo promuove. Praticamente tutti i relatori hanno sottolineato la necessitò di rinnovare il parco circolante. L'età media dei veicoli in circolazione in Italia alta, sopra le medie europee. E già eliminando i modelli più vecchi in circolazione, e sostituendoli con Euro 6 (ma anche Euro 5) si otterrebbe il raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2030 nella riduzione di emissioni di CO2.
Una spada di Damocle è però rappresentata da nuove possibili misure «punitive» nei confronti dei diesel, anche nella circolazione urbana. La crociata anti-diesel paradossalmente potrebbe bloccare questo rinnovamento, con un danno per l'ambiente. Il progresso tecnologico, ormai, ha enormemente migliorato le performance delle auto più moderne: oggi un'auto diesel «Euro 6» emette il 95% in meno di NOx rispetto a una «Euro 0» e il 96% in meno di PM rispetto a un veicolo «Euro 1»). Non è affatto detto che l'eliminazione dell'alimentazione diesel serva a migliorare la qualità dell'aria. Serve, se si tratta delle vecchie alimentazioni; non serve per quelle di nuova generazione. I diesel Euro 6D, per esempio, sono in grado di rispettare ampiamente i sempre più stringenti limiti sugli NOx (per alcuni modelli si parla di zero emissioni di NOx). Non solo: i motori diesel presentano emissioni di CO2 più contenute dei benzina. Tutto ciò non si può ignorare per ragioni «ideologiche». E l'invito rivolto al Comune a de-ideologizzare è stato al centro dell'intervento di Cattaneo, che ha pure ha sfatato il mito dell'elettrico, in gran parte alimentato oggi con energia fossile. «Non dobbiamo combattere la mobilità, ma gli inquinanti» ha avvertito.
A giudicare dall'applauso, Area B non è popolare nel settore. Per non parlare delle domeniche a piedi, nelle quali si bloccano veicoli spesso poco inquinanti per far circolare tutti con bus che in media hanno 12 anni, e a volte arrivano a 20-25.
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