Cronaca locale

City Life, vetta d'Italia tra i grattacieli

METROPOLI DI DOMANI In dirittura finale la costruzione dell'archistar Arata Isozaki. Cinquanta piani e 207 metri d'altezza: è costato 170 milioni. Ad aprile sarà pronta la prima delle tre torri

City Life, vetta d'Italia tra i grattacieli

Due anni di cantiere, un piano alla settimana e con la gettata di calcestruzzo a 207 metri di altezza ha raggiunto il suo cinquantesimo e ultimo. Un giorno da festeggiare per alcuni dei quattrocento operai che hanno lavorato nel cantiere, quei piani li hanno voluti salire gradino per gradino per stappare bottiglie su quello che è diventato il pavimento più alto d'Italia. A cui andranno aggiunti i 36 metri dell'antenna Rai che incoronerà il grattacielo ideato dall'archistar Arata Isozaki con Andrea Maffei per il progetto City Life.

Costi di costruzione 160-170 milioni di euro a cui vanno aggiunti quelli accessori. Consegna ad aprile 2015, dunque, per la prima delle tre torri a cui si aggiungeranno quelle di Zaha Hadid che ospiterà la sede di Generali a fine 2017 e di Daniel Libeskind attesa per il 2018. Ispirato alla Colonna infinita di Constantin Brancusi, la Torre Isozaki raggiunge 50mila mq per ospitare 3.800 dipendenti del Gruppo Allianz.

Sistemi modulari di sei piani con pianta stretta e allungata per una facciata ricurva a suggerire una «forma senza fine», una costruzione senza termine in grado di scalare il cielo. Piani di 1.100 mq per 85 postazioni o magari tre mega dirigenti più due sale riunioni con vista su tutto l'hinterland e orizzonte sulle montagne. Parcheggi sotterranei per 600 posti, fermata della metro 5 e il grande centro commerciale. Sopra il grande parco da 160mila mq che diventerà il terzo più grande di Milano e di cui un'altra parte dopo piazza Giulio Cesare sarà consegnato alla città già a settembre insieme alla recuperata fontana storica della Fiera. Poi l'asilo nido.

«Un cantiere - spiega l'architetto Luigi Colombo, amministratore delegato del general contractor Colombo costruzioni Luigi Colombo - che ha visto impegnati fino a quattrocento operai, più cinquanta tra ingegneri, architetti e geometri con un coinvolgimento complessivo di 1.500 addetti e 115 ditte subappaltatrici». E del resto la società lecchese ha già costruito tra l'altro l'Unicredit Tower a Porta Nuova e già guarda a uno degli altri due grattacieli City Life.

Poi racconta di «90mila metri quadrati di calcestruzzo gettati, 14mila tonnellate di acciaio posate, 24mila metri quadrati di vetrate e sedici ascensori». Di cui tre panoramici per i quali i lati corti sono stati vetrati. Spettacolare il viaggio di cinque giorni di due travi reticolari da 225 tonnellate trasportate da san Giorgio di Nogaro in Friuli su un convoglio di cinquanta metri e 160 ruote per essere poi posate a cento metri di altezza. L'ingegner Marco Beccati, direttore tecnico City Life, anticipa che la prossima operazione spettacolare sarà «l'installazione dei quattro puntoni color oro alti 60 metri che serviranno a rendere più stabile la torre riducendo l'oscillazione». Un elemento strutturale che si trasformerà in immagine di design. Ma per Beccati altro motivo d'orgoglio è che la sicurezza ha funzionato. «E pur in un cantiere così complesso, grazie alla prevenzione non c'è stato nessun incidente».

MILANO VISTA DALLA TORRE ISOZAKI A CITYLIFE: GUARDA IL VIDEO

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