È il cervello di Expo. La centrale operativa di via Drago è il luogo in cui tutti i controllori dell'esposizione, sia quelli tecnologici che umani, inviano i segnali di tutto ciò che succede sulla piastra dove sono appoggiati i padiglioni. Dal livello del riempimento dei cestini allo stato della rete internet: l'intera vita di quella che «di giorno è una città da circa 100mila persone», spiegano i responsabili. E anche il modello della smart city di cui ormai parlano tutti.
Nel fortino, per i sei mesi dell'esposizione sono state innalzate anche le difese fisiche dell'edificio, ci sono sia le forze dell'ordine che i tecnici delle varie società coinvolte nella manifestazione. Nella stanza dei controlli, dove si danno il cambio una cinquantina di persone alla volta, vengono smistate tutte le informazioni grazie alla piattaforma tecnologica creata da TelecomTim. Un esempio anche di gestione dei big data: non ci si limita a registrare il singolo disservizio, ad esempio il funzionamento di un bancomat, ma se ne cerca la causa. «Un bancomat - spiegano i tecnici - non è costituito solo dalla parte bancaria, ma anche dal filo telecom e da quello dell'energia: in caso di malfunzionamento siamo in grado di attivarci per aggiustare solo la parte rotta del sistema». Il risparmio di tempo e energie è notevole: «Un cavo dell'elettricità fuori uso può causare molti disservizi - precisano -, grazie a questo sistema siamo in grado di capire la radice del problema». Giusto per considerare quanto possa essere denso il flusso di segnalazioni, in un mese ne sono arrivate circa 30mila. Con una media giornaliera che si sta attestando sulle trecento.
Sul piano della sicurezza i responsabili del fortino sono molto tranquilli: in caso di gravi problemi, il sistema può essere gestito anche da altri posti. Le strutture fisiche su cui si appoggia sono dislocate in varie parti d'Italia: «In caso di guai possiamo tornare in perfetta efficienza sul sito entro ventiquattro ore. Anche in caso di terremoto». Sotto la sala dei cinquanta tecnici c'è poi una centrale operativa di tutte le forze pubbliche governata dalla Prefettura. E un nuovo, importante test ci sarà oggi: a Rho, infatti, è attesa la visita ufficiale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che arriverà con la figlia.
Il fortino dunque è anche un centro di sperimentazione della «smart city». E allo stesso tempo si testano anche i sistemi di gestione delle masse per il futuro: si sta provando un programma che è in grado di rilevare il calore emesso dai clienti Tim attivi, i cui dati sono anonimizzati, per sapere quali sono i punti in cui si concentrano le persone e poter così governarne i movimenti. Uno strumento che potrebbe essere utilissimo ad esempio per gestire eventi su larga scala come Expo o il prossimo giubileo.
Questi e altre innovazioni tecnologiche sono state presentate ieri a Expo durante l'inaugurazione del Tim temporary store che si affianca all'auditorium Samsung. Tim aggiunge un pezzo visibile al suo contributo all'Expo già costituito da 300 chilometri di fibra ottica, 6 antenne macro, 12 micro 4g LTE oltre a 450 server fisici e virtuali.
Senza contare i 43 milioni di sponsorizzazioni o il tablet sharing: in sostanza con Tim4Expo si potrà noleggiare un tablet con già caricate tutte le app per godere dell'Expo sia fuori che dentro la piastra. Un pezzo in più di sharing economy applicato al mondo virtuale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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