Dalle abitazioni al lavoro: i rom ci costano 6 milioni

Censimento, assistenza, contributi per la casa, inserimento scolastico. Ecco, voce per voce, quanto intende spendere il Comune per i nomadi

Dalle abitazioni al lavoro: i rom ci costano 6 milioni

Dai contributi assegnati a enti del terzo settore per ristrutturare alloggi da destinare ai rom (fino a 10mila euro per ogni appartamento) agli 8mila per le famiglie che hanno un progetto di «autocostruzione», che significa realizzare casette prefabbricate invece di baracche o roulotte e passare dalla logica del campo al «villaggio rom», il primo è previsto entro il 2013 nell'area di via Martirano. Ancora: ci sono i 40mila euro che il Comune intende spendere per «campagne di sensibilizzazione» rivolte alle comunità, perchè riflettano «sulla percezione dei messaggi che le loro azioni determinano fra i cittadini dei quartieri circostanti», ma anche per «sensibilizzare» i milanesi che vivono in prossimità dei campi «contro la discriminazione», campagne sui valori e le tradizioni di rom, sinti e camminanti, «sui loro diritti e sugli effetti positivi del miglioramento della convivenza sociale». Palazzo Marino ha steso i conti dettagliati del «Progetto rom», dopo che il 17 gennaio il governo ha sbloccato quei fondi destinati dall'allora Ministro dell'Interno Roberto Maroni al piano di azzeramento dei campi messo a punto con l'ex sindaco Letizia Moratti e la Prefettura. I 5,6 milioni sono tornati a disposizione del Comune: la giunta ha aggiunto la scorsa 300mila euro per le situazioni di emergenza e ha inviato il dettaglio delle spese alla Prefettura per avviare i progetti contenuti nel Progetto.

La prima voce è quella della raccolta dati, 20mila euro per raccogliere i dati aggiornati delle famiglie e dei singoli che vivono in campi autorizzati o abusivi, «avvalendosi di un'Unità mobile e della collaborazione delle comunità». Al punto 2, i «percorsi di inclusione sociale e convivenza», un pacchetto da 4,2 milioni per superare il modello dei campi. I primi 90mila euro serviranno a completare l'area adiacente a via Martirano per trasformare il campo in un Villaggio, il Comune «collocherà gli alloggi nel 2013 e sistemerà l'area circostante». Altri 2 milioni sono destinati alla creazione e gestione di due o tre strutture sperimentali a bassa soglia di accoglienza per le famiglie, «Centri di emergenza sociale» con capienza massima di 300 posti letto, gestite dalla Protezione civile, Comune ed eventualmente terzo settore (come avviene già in via Barzaghi) e con la presenza fissa dei vigili. Una terza azione (da 1,6 milioni) è quella dei «percorsi di inclusione abitativa o rientro assistito nei Paesi d'origine». Chi resta a Milano in pratica, verrà aiutato dagli operatori sociali (per un costo medio di 16 euro al giorno per famiglia) nella ricerca delle varie alternative temporanee al campo, dagli alloggi popolari a quelli messi a disposizione da enti no profit - nella spesa c'è anche il rimborso di alcune spese per gli alloggi - a forme di autocostruzione per cui ci saranno contributi comunali fino a 8mila euro a nucleo. Per chi accetta di rientrare in Romania, i contributi economici per l'inserimento abitativo e la ricerca del lavoro non saranno diretti ma passeranno da ong e no profit (sempre 16 euro al giorno per famiglia).

Ci sono infine 260mila euro per favorire l'ingresso al lavoro o scolastico, 130mila euro per la messa in sicurezza delle aree oggetto di frequenti occupazioni abusive, 636mila per la gestione dei 7 campi autorizzati (Bonfadini, Chiesa Rosaa, Idro, Impastato, Martirano, Negrotto, Novara che chiuderà nel 2013), e 56mila euro in particolare verranno spesi

per rapportare il controllo dei vigili a ore di lavoro straordinario. Ancora da individuare l'area dove sarà realizzato un campo di sosta temporaneo per chi pratica il nomadismo con camper o roulotte (costerà 728mila euro).

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