Darsena, con l'acqua spunta una barca a vela

Darsena, con l'acqua spunta una barca a vela

Una barca a vela sul Naviglio non la si vedeva da un pezzo. Difficile dire quanto perché sui canali milanesi di vele non se ne sono mai viste tante. È successo invece che proprio in Darsena ne fosse ancorata una di non piccole dimensioni. Al di là della presenza, sta la suggestione. Dopo mesi di desolazione senz'acqua, il Grande e il Pavese hanno ora ritrovato il loro elemento naturale e con esso un appeal antico e nuovo al tempo stesso.

Benché utile, lo sconcerto di vedere in secca i letti dei due canali ha dato modo di consolidarne gli argini e di svolgere lavori necessari al loro mantenimento e la sensazione triste ora è finalmente abbandonata. I Navigli tornano a vivere e la barca ne è espressione. Ma tornano a vivere soprattutto grazie anche alle gite che, con l'inizio della bella stagione, riprendono il loro calendario di viaggi.

Per adesso la navigazione riparte con le partenze fissate davanti al 4 dell'Alzaia Naviglio Grande per proseguire fino a Palazzo Galloni, all'altezza del 66, per tornare verso vicolo dei Lavandai passando sotto il ponte dello Scodellino. Un'incursione anche sul Pavese fino alle prime chiuse leonardesche precederà il ritorno in Darsena.

Questo programma si arricchirà già a fine mese, non tanto per l'approssimarsi di Expo che porterà novità anche in questa caratteristica fetta della Vecchia Milano quanto per il fatto che da sabato 25 rientra in offerta, come ormai consuetudine, l'«Itinerario delle meraviglie» che prevede una crociera fino a Cassinetta di Lugagnano e Castelletto di Cuggiono. Un'attrazione in più per i turisti che affolleranno Milano e vorranno visitare una zona particolarmente suggestiva della città, dove storia, letteratura e nostalgia si intersecano in un crocevia di emozioni.

Quella della Darsena e di piazza XXIV maggio, con le prime propaggini dei canali che vi si diramano, è una zona di divertimenti e ristoranti. Fin da un lontano passato. Molti gli scrittori che vi si sono abbandonati, da quando la zona sotto l'arco del Cagnola era un mercato di bestiame.

Il quartiere non ha perso la sua identità gastronomica con il passare degli anni e se ieri c'erano i ristoranti più rinomati dove Porta, gli

scapigliati e Gadda facevano spesso tappa, oggi ci sono locali dove si servono happy hour accanto a ristoranti che preparano piatti di cucina regionale. Insomma i Navigli cambiano con cautela ma non perdono il loro fascino.

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