Via le caldarroste da piazza del Duomo. Cari milanesi, è una questione di decoro. Così la tradizione meneghina per eccellenza, il cartoccio di castagne bollenti che scalda le mani e rinfranca l'animo nel gelo dell'inverno lombardo, viene spazzata via in nome dell'estetica urbana.
Chiariamoci: i «duomini», i camioncini che dagli anni Settanta (il vecchio regolamento è del 1971) animano la piazza con castagne, gelati e bibite, souvenir da fine novembre traslocano, anche se di pochi metri. L'importante è che non disturbino la contemplazione e non interferiscano con il cannocchiale ottico dal Castello a San Babila. Chi otterrà la nuova licenza non parcheggerà al solito posto, ma un po' più in là per non dare fastidio. Non importa se, per raggiungere la nuova postazione, dovrà fare lo slalom tra le decine di abusivi che affollano il centro. Basta fare due passi per rendersene conto: venditori di libri, di braccialetti, «lanciatori» di led blu, sciarpe e foulard. E ancora rose, fotografie, accendini. Mimi e questuanti. Così se questi venditori hanno il pregio di essere ambulanti e quindi di rappresentare un ostacolo solo mobile alla contemplazione delle bellezze storico architettoniche del centro, così non è per i camioncini che vendono da quarant'anni, sempre nello stesso posto, castagne o souvenir. Il Comune non li vuole più vedere, a differenza degli altri commercianti, anche se illegali.
Via da piazza Duomo, dal sagrato basso e dai portici settentrionali, da piazzetta Reale, dalla Galleria, da piazza Scala, via Mangoni e piazza Santa Maria delle Grazie. Off limits anche «i cannocchiali prospettici degli edifici monumentali di particolare pregio, gli ambiti di interesse architettonico, paesaggistico e di ambiente urbano». Così è vietato sistemare bancarelle «a meno di 50 metri dalle principali chiese, musei, cimiteri, a 10 metri dai luoghi di interesse culturale, come la vendita nei parchi da oggetti diversi da souvenir, stampe, alimenti, bevande e fiori». Questo quanto stabilito dal nuovo Regolamento del commercio approvato dal consiglio comunale nel marzo scorso.
Il 30 novembre scadono le 13 concessioni per i «duomini» che verranno rinnovati dall'amministrazione solo a chi sostituirà il mezzo con uno ecologico - in base alle enorme di accesso al centro stabilite da Area C - e rispetterà alcuni canoni estetici. Di questi, 5 si sono già adeguati, gli altri lo stanno facendo. «Siamo riusciti a garantire la possibilità di esercizio a tutti i 13 venditori di caldarroste e gelati, i cosiddetti duomini - garantisce l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso - sull'asse piazza San Babila, corso Vittorio Emanuele, largo Cairoli. Grazie al dialogo con i concessionari abbiamo condiviso un percorso di ricollocazione delle postazioni e di rinnovo del parco mezzi, al fine di migliorare il decoro di luoghi pregiati e rispettare le norme di ingresso in Area C».
Ma chi disturba di più il decoro? La percezione si sa è cosa soggettiva tanto che per alcuni, come il consigliere di Sel Mirko Mazzali, gli abusivi non ci sono: «Giro spesso a piedi in galleria, oggi in commissione sono intervenuto dicendo che non vedo abusivi. Un boato di consiglieri e rappresentanti dei commercianti ha accolto la mia affermazione. Alla fine mi hanno spiegato di cosa parlavano, dei venditori di elefantini, di quelli di ombrelli e di quelli che vendono fazzolettini. E mi è venuto in mente che avevano ragione e che ero io che non li ritenevo un problema.
Sono abusivi non ci piove, rimango però dell'opinione che le priorità di intervento non possano essere quelle». Così diversa la realtà per i vigili che operano in centro: «La situazione è molto migliorata, di giorno ce ne sono pochissimi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.