La DeejayTen fa il pieno. Dal Duomo all'Arena via alla carica dei 40mila

Tutto esaurito per una sfida ormai classica che in 14 anni ha moltiplicato i partecipanti

La DeejayTen fa il pieno. Dal Duomo all'Arena via alla carica dei 40mila

«Sold out» c'è scritto sul sito. Domenica si corre la Deejay Ten e da diversi giorni ormai non c'è più la possibilità di iscriversi. Chi c'è c'è, chi non c'è resta al palo in quella che per Milano ( ma non solo per Milano perchè ormai da qualche anno si replica anche a Firenze, Bari e Roma) è diventata una delle gare più partecipate in circolazione. Saranno 40mila gli appassionati che domenica mattina scatteranno per correre la gara di radio Deejay. Due percorsi che partono da piazza del Duomo. Uno da 10 chilometri (il via alle 10) che attraversa tutto il centro da Piazza della Scala a Corso Venezia, Piazza Cavour via Manzoni, Largo Cairoli, Foro Bonaparte, Piazzale Cadorna, Piazza Conciliazione, via Buonarroti, Piazza Giulio Cesare, Corso Sempione fino all'Arena. L'altro da 5 che parte alle 11 sempre da piazza del Duomo e, dopo aver attraversato il centro, arriva in piazza Sempione proprio sotto l'arco della Pace.

Quarantamila atleti al via sono un' onda infinita. Un esercito. Sono cinquemila in più dello scorso anno in una crescita che sembra ormai inarrestabile e che ha trasformato questa corsa, nata una decina di anni fa per scommessa nel giorno di compleanno di Linus, in un evento e in un business a cui da qualche anno si sono aggiunti anche il Triathlon con il DeejayTri all'Idroscalo e il ciclismo con la Deejay Ride che si è corsa poche settimane fa. Ma la DeejaTen ormai è un evento. Una crescita che ha trasformato una corsa in un momento di aggregazione dove vincere e andar veloce conta fino a un certo punto. Dove conta trovarsi, ritrovarsi e comunque esserci: «Passiamo da 35 mila e 40 mila partecipanti al contrario di altre manifestazioni- ha spiegato pochi giorni fa Linus in una intervista alla Gazzetta- Il fenomeno del running si è consolidato mentre si è un po' fermato quello competitivo. Se ne parla meno...». La DeejayTen vola non vola solo perchè c'è la radio a far da traino. Vola perchè Linus & C hanno capito prima di tutti cosa è diventata la corsa, quali erano le potenzialità di quel pianeta e le ha intercettate. E' diventata una corsa per tutti e la corsa di tutti. Non solo degli impallinati depilati, con le canotte inguardabili e i gps al polso da schiacciare con la bava alla bocca un centimetro dopo l'arrivo. Non solo di quelli duri e puri che la corsa è fatica, sofferenza, tabelle, cronometri da esibire su social per qualche centinaia di like. La DeejayTen è la voglia di provarci, di divertirsi, di stare in compagnia e del vada come vada. Il resto rimane per strada.

Così domenica si replica, si rinnova un rito che coinvolge la città, la fa mettere in calzoncini e la fa correre. Che è sempre un bell'esercizio: «Io con le martone ormai ho chiuso- spiega LInus- Ma correrne almeno un dovrebbe essere obbligatorio pe legge. Perchè è una metafora della vita dove alla lunga conta la testa».

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