Denuncia delle madri: emergenza amianto nelle scuole milanesi

Denuncia delle madri: emergenza amianto nelle scuole milanesi

Un papà ingegnere esperto di bonifiche ambientali era già pronto a mettere a disposizione le proprie competenze. Le mamme rappresentanti hanno fatto mettere a verbale di essere disponibili a isolare la pavimentazione a spese loro. Insomma a agire subito, prima che la burocrazia abbia fatto il suo (lungo) corso. D’altronde stiamo parlando d’amianto. E di scuole. Un’accoppiata inquietante. Succede in una decina di istituti alle prese con piastrelle di amianto dentro le classi. Uno è l’asilo di via Ruffini, piano centro a Milano, a fianco di Santa Maria delle Grazie. Un’altra la scuola di via Palermo. Ma sono solo due istituti di una lista che il Comune ha in mano già da un pezzo. Da ottobre. Al monitoraggio però non è seguita neanche l’informazione ai genitori che arriva solo ora. Ma tutti tranquillizzano tutti. E per fortuna. Fatto sta che in alcune classi ci sono dei punti segnati in rosso: lì è stato rilevato l’amianto. «Le maestre cercano di tenere alla larga i bambini», spiega un po’ sbigottita una mamma che non si sa spiegare perché da ottobre a oggi non sia stata fatta parola ai genitori e soprattutto perché non ci sia ancora alcuna informazione su quando e come saranno gestiti gli interventi. Olivia Chierghini, rappresentante dei genitori di via Ruffini ha già chiesto l’accesso agli atti per capire qualcosa di più sul sopralluogo effettuato dai tecnici del Comune. Il 16 maggio la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Convocati d’urgenza i rappresentanti che si sono stropicciati gli occhi quando la responsabile della scuola Doriana Gazzaniga ha motivato l’urgenza: amianto in classe. Proprio dentro quelle stanze dove i bambini fra i tre e i sei anni giocano, si rotolano, dormono, mangiano. Per otto ore al giorno. «A ottobre già lo sapevano e invece è già passato l’anno scolastico», sbotta una delle mamme. La responsabile del Polo scolastico ha rassicurato spiegando che l’amianto che si trova nelle piastrelle in Pvc di alcune sezioni (6 su 9) è compatto mescolato all’8%. Il fatto che sia «compatto» lo renderebbe non pericoloso perché - è stato spiegato - il rischio reale è quando si frantuma. «Pertanto il personale educativo, ausiliario operante in Ruffini è stato informato affinché non operi con l’impiego di attrezzature meccaniche (come trapani, dischi abrasivi eccetera) che possano danneggiare la pavimentazione». Ma la cosa non rincuora né i genitori né gli insegnanti. Il Comune nel frattempo promette. Al futuro però. «Procederà» alla bonifica «attraverso una programmazione degli interventi su tutti i siti individuati attraverso la rimozione e/o l’incapsulamento con verniciatura entro il 2015». Entro tre anni? Il Comune interpellato si limita a rispondere con uno stringato comunicato. «Nelle scuole è in corso un'attenta attività di monitoraggio - scrive l’assessore all’Educazione Maria Grazia Guida - anche con il supporto delle autorità sanitarie. Nessun allarme, ma è giunto il momento di agire per precauzione. Perché, per la nostra Amministrazione, la tutela della salute e la promozione di un servizio pubblico essenziale come la scuola sono una priorità assoluta. Non a parole». Anche i genitori avrebbero preferito sapere qualcosa di più sui tempi e i modi della risoluzione del problema. E non parole appunto.

Ma l’unico elemento concreto in aggiunta alla nota di palazzo arriva dall’assessore ai Lavori Pubblici Castellano che comunica di avere reperito, in merito, 6 milioni di euro. E il programma degli interventi? Ancora in fase di definizione.

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