Cronaca locale

Deroghe e ingorghi serali Il blocco auto è un fallimento

Macchine in tutta la città nella giornata-spot di Sala E alle 18 si formano incolonnamenti per rientrare

(...) E infatti di auto in giro ce n'erano parecchie con buona pace di chi invece sognava di godersi finalmente un città ciclabile. Tante le deroghe, troppe, al punto che c'è chi spera che, nei prossimi giorni, ci sia qualche consigliere che chieda conto al sindaco di tanta «generosità». L'ordinanza prevedeva infatti più di una eccezione: dai veicoli elettrici, ai taxi, alle auto del car sharing a quelle a noleggio, a quelle dei tifosi che andavano allo stadio per Milan-Verona, a quelle di chi si è mosso per lavoro, medici, infermieri, sacerdoti. Deroghe anche a chi era diretto o arrivava da un aeroporto o dalla stazione e a chi doveva partecipare a matrimoni, battesimi, funerali. Insomma una bella truppa che poi alle 18 si è ritrovata incolonnata per rientrare in città. Ma tant'è. Che il blocco non sarebbe servito ad abbattere le polveri si sapeva e lo sapeva bene anche il sindaco lo aveva anche ammesso spiegando nei giorni scorsi che «il problema dello smog si è creato in 100 anni e non si risolve in 100 giorni». Vero. Ognuno deve fare la sua parte magari seguendo una certa logica che non sembra però quella di aumentare a 2 euro il biglietto dei mezzi pubblici e poi chiedere ai milanesi di usarli preferendoli alle proprie auto. «Serve una visione di lungo termine- aveva spiegato Sala- ma anche il procedere passo per passo. Il blocco del traffico non sarà risolutivo ma cerchiamo di non vedere questa limitazione solo in negativo, ma trasformiamola in una opportunità godendoci una giornata diversa...». Uno stop per abituare i milanesi a cambiare abitudini quindi. «A quelli che se la sono goduta dico che me la sono goduta anch'io- ha detto ieri sera il sindaco- A quelli che si sono lamentati, pur rispettando la loro opinione, dico che una società che non può fare a meno delle auto per otto ore è una società debole...». Una «lezioncina» per insegnare a pedalare, camminare, a lasciare le auto in garage. Oppure ad andare in monopattino nei confronti dei quali proprio nei giorni scorsi il Tar ha tolto la sospensiva permettendo di usarli in sharing (in condivisione) come annunciato con buona enfasi ieri mattina durante il primo raduno della mobilità sostenibile dall'assessore alla mobilità Marco Granelli: «La lotta all'inquinamento si fa tutti insieme, cittadini, istituzioni, associazioni e imprese- ha detto l'assessore- e noi stiamo facendo un percorso lungo con misure strutturali, col potenziamento del trasporto pubblico, Area B e i contributi per il cambio di caldaie e veicoli. Siamo sicuri che i monopattini rappresentino la giusta direzione per cambiare la mobilità della nostra città e ci sono tavoli aperti con il Ministero dei Trasporti e con l'Anci per cercare di omogeneizzare bene le norme e per viaggiare sicuri in tutte le strade cittadine».

Sarà. Bici e monopattini sicuramente sono utili alla causa ma per migliorare la qualità di un'aria che, come ha spiegato tempo fa da una ricerca del Cnr e dell'Università statale di Milano negli ultimi anni comunque è migliorata, servono però interventi strutturali sugli impianti di riscaldamento a gasolio. Solo il Comune «in servizio» ne ha ancora una ventina e si potrebbe cominciare da lì, prima di dar «lezioni» agli altri.

Antonio Ruzzo

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