Cronaca locale

"Dibattito in Parlamento sulla violenza a Milano"

Il centrodestra accusa Sala dopo un'altra notte di coltellate e rapine a 14enni in pieno centro

"Dibattito in Parlamento sulla violenza a Milano"

Il sabato sera a Milano, se tutto va bene, ritorni a casa senza scarpe, come il 14enne minacciato insieme a un amichetto l'altra sera con un taser, la pistola elettrica e derubato da quattro ragazzi in via Broletto. Succede di tutto, tra aggressioni e rapine, risse e coltellate. All'1.30 dello scorso sabato la prima lite tra stranieri in piazza Duca d'Aosta: un nordafricano di 33 anni, colpito di striscio da una coltellata, finisce in codice verde a Niguarda. Due ore dopo scoppia il finimondo in zona Garibaldi. Alle 3,30 in via Fratelli Castiglioni, sotto piazza Gae Aulenti, un altro 20enne viene aggredito. La ferita da taglio alla gamba destra sembra grave e il ragazzo viene ricoverato in codice rosso. Le sue condizioni, fortunatamente, migliorano durante la notte. Contemporaneamente, lì vicino, un'altra coltellata, stavolta ai danni di un 18enne, trasferito in codice verde al Fatebenefratelli. La situazione degenera definitivamente alle 5. All'uscita di una discoteca di corso Como, un 19enne viene accerchiato e colpito da fendenti al torace e al braccio. Concluderà la sua serata al Policlinico, senza lesioni agli organi vitali. Non è finita: poco più tardi, in viale Pasubio, un 15enne circondato da una banda di nordafricani viene rapinato e ferito a un gluteo con un coltello. Il bollettino è impietoso: dalla mezzanotte di sabato Areu è dovuta intervenire 23 volte, con 8 persone accoltellate, l'ultima alle 10 di ieri in via Marco Aurelio.

«Chiediamo un dibattito in parlamento sull'emergenza sicurezza a Milano», martella Matteo Salvini, critico con le conferenze stampa di Sala e Lamorgese: «Sindaco e ministro, tante chiacchiere ma risultati zero», affonda. A stretto giro arriva il presidente lombardo Attilio Fontana: «L'ho detto qualche giorno fa e lo ribadisco: per fronteggiare situazioni sempre più gravi, come quelle ripetutesi anche la scorsa notte, bisogna partire da azioni immediate e concrete», dice il governatore tallonando Sala dopo le schermaglie degli ultimi giorni. «Servono più divise sul territorio - aggiunge Fontana - siano esse militari dell'esercito, carabinieri, poliziotti o della polizia locale». Perché una cosa è certa: «Le forze dell'ordine infastidiscono solo i delinquenti e la loro presenza è utile anche e soprattutto in ottica di prevenzione». Secondo l'assessore lombardo alla Sicurezza Riccardo De Corato, senza presidio della città «è normale che queste vicende continuino ad accadere». La soluzione «più semplice ed immediata - prosegue - è riportare sulle strade i militari, per un controllo dinamico delle zone della movida, ormai terreno di scontro di bande che smetterei di definire baby gang: un ragazzo di 17 anni, semmai, è un giovane delinquente». A questo punto, il consigliere di Forza Italia Marco Bestetti si chiede «cos'altro debba accadere per rendersi conto che il problema sicurezza è reale e molto serio». E rivolgendosi al sindaco Sala, auspica «una riorganizzazione della polizia locale, con più agenti soprattutto in orario serale e notturno. E per usare un'espressione a lui cara - punge l'azzurro penso che purtroppo ai livelli di Gotham City ci già siamo arrivati. Vediamo di non raggiungere quelli di Caracas». Luca Bernardo, infine, chiede di intensificare i controlli con le telecamere e la collaborazione dei commercianti. «Credo sia ora che tutti insieme ci impegniamo per uno sforzo ulteriore e immediato pensando anche a incentivi per i locali con vigilanza privata - conclude il consigliere - il sabato sera deve essere occasione di svago e non di pericoli per i nostri giovani». Per la deputata della Lega Federica Zanella Milano ormai è «una metropoli piegata dalla cultura dello struzzo della sinistra che abbina la parola sicurezza a una limitazione della libertà.

Qualcuno dica al sindaco Sala che è esattamente il contrario: senza sicurezza sono i cittadini onesti che si sentono in gabbia, mentre criminali e teppisti sono liberi di impaurire la gente e deridere le forze dell'ordine».

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