Dieci piani di vetro: ecco il nuovo cuore del San Raffaele

Il Polo chirurgico e delle urgenze si chiama «Iceberg». Avrà 18 sale operatorie e 283 letti

Dieci piani di vetro: ecco il nuovo cuore  del San Raffaele

Si chiama «Iceberg» e ricorda nella forma una montagna di ghiaccio alta dieci piani. Ma sarà un edificio ricco di attività quello che ospiterà il nuovo Polo chirurgico e delle urgenze dell'ospedale San Raffaele. Ieri alla presentazione del progetto è stata posata la prima pietra. Il Polo sarà ultimato nell'estate del 2010 e avrà una struttura ecosostenibile, con 18 sale operatorie e 283 posti letto.

Hanno aperto la cerimonia Enrico Tommaso Cucchiani, presidente dell'Ospedale San Raffaele, e Paolo Rotelli, presidente del Gruppo ospedaliero San Donato, alla presenza tra gli altri del vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, che ha materialmente collocato la prima pietra nel cantiere. L'edificio sorgerà accanto all'Università Vita-Salute San Raffaele, all'interno dell'attuale perimetro del complesso ospedaliero. L'idea alla base del progetto dell'architetto Mario Cucinella, come ha spiegato l'ad Elena Bottinelli, sintetizza dal punto di vista estetico e funzionale un cambiamento concreto nella gestione dell'emergenza-urgenza. Nell'Iceberg non sarà più il paziente a spostarsi per raggiungere reparti e ambulatori, ma saranno le équipe di chirurghi e specialisti a farlo. In un complesso pensato proprio per velocizzare i trasferimenti.

Il costo previsto per la realizzazione del Polo è di 60 milioni di euro, interamente finanziati dal Gruppo San Donato. Avrà due piani interrati e otto fuori terra e sarà composto da due elementi complementari. La piastra tecnica ospiterà le funzioni ospedaliere più importanti, come il blocco chirurgico con 18 sale operatorie (di cui 2 ibride, dove il chirurgo sarà supportato dalle più moderne tecnologie della robotica e degli strumenti diagnostici), la terapia intensiva e il pronto soccorso. Nella torre invece saranno collocati i reparti di degenza con 283 posti letto e gli ambulatori per le visite specialistiche. Le grandi vetrate faranno filtrare la luce naturale, rendendo più gradevoli i locali.

«L'Iceberg - spiega Rotelli - rappresenta un monumento ai nostri pazienti. Ma soprattutto alla sanità italiana, che ha le sue carte da giocare a livello internazionale nel turismo sanitario. Milano può essere come Londra, una della capitali europee della sanità. Soprattutto dopo la Brexit». Ancora: «Dopo aver garantito la solidità finanziaria, mai come in questo momento il San Raffaele è stato così virtuoso: non abbiamo mai curato così tanti pazienti, né formato così tanti giovani e il numero delle nostre pubblicazioni scientifiche ci consente di svettare tra gli istituti di ricerca del Paese». Il nuovo ambiente vuole coniugare «le esigenze di funzionalità dei medici e degli operatori sanitari con quelle di comfort dei pazienti, che per noi sono il cuore della nostra attività. La nostra sfida dimostra anche che l'Italia può competere ai massimi livelli con i grandi gruppi ospedalieri internazionali». Tra le innovazioni del Polo c'è l'informatizzazione generalizzata e al servizio di pazienti e operatori, per far circolare informazioni e dati.

Gli spazi del pronto soccorso saranno ampi e accoglienti e ci saranno due postazioni delle forze dell'ordine. Insieme ai vertici dell'ospedale hanno partecipato alla cerimonia Paolo Romani, Maria Elena Boschi, Mariastella Gelmini, Giulio Gallera, Fabrizio Sala, Licia Ronzulli e Roberto Maroni.

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