Michelangelo Bonessa
L'indagine su chi gestisce la sicurezza delle case popolari affidate a Metropolitana Milanese diventa un caso politico. E intanto il dirigente nel mirino viene spostato ad altri incarichi: l'ufficializzazione della sua iscrizione nel registro degli indagati e i sequestri disposti dalla magistratura hanno spinto la società a muoversi.
Nella serata di martedì due volanti si sono recate nelle sedi della partecipata del Comune per cercare il dirigente accusato da una lettera di un comitato di case popolari di aver sottratto mobili e arredamenti dalle abitazioni che aveva il compito di sgomberare, nonché di aver oltrepassato i limiti della sua funzione. Accuse pesanti alle quali l'ex poliziotto in pensione ha già reagito con una querela e che però nel frattempo hanno portato al sequestro di una cucina, un frigorifero e di un televisore. Dalle informazioni che filtrano il dirigente sarebbe in grado di dimostrare, fatture alla mano e forte di un curriculum zeppo di riconoscimenti, di non aver commesso atti illegali. Così come di aver svolto le proprie funzioni seguendo le disposizioni di legge.
L'imbarazzo della dirigenza di Metropolitana Milanese però trasuda dalle scarne dichiarazioni rilasciate dall'azienda: «MM SpA comunica che, in merito alle indagini che coinvolgono un proprio dirigente, è pervenuta alla società la comunicazione ufficiale dell'iscrizione nel registro degli indagati dello stesso e che il dipendente è stato trasferito ad altro incarico». E presto potrebbe anche aggravarsi visto che si è mossa anche la commissione consiliare che a Palazzo Marino ha il compito di vigilare sulle partecipate, cioè le società di cui il Comune detiene delle quote: «A questo punto convocheremo molto presto i vertici di MM in commissione per comprendere meglio cosa stia succedendo - ha annunciato il presidente dell'organismo di controllo Fabrizio De Pasquale, di Forza Italia - e perché l'azienda non stia fornendo informazioni in merito».
La questione si fa sempre più seria: la gestione delle case popolari, passata a Mm nel dicembre 2014, è stata uno dei fiori all'occhiello della partecipata comunale. Le occupazioni abusive sono calate con percentuali sorprendenti proprio grazie al lavoro della squadra coordinata dal dirigente: solo dal dicembre 2014 al maggio 2016 si era passati da 1420 alloggi occupati a 1085. Ed è stato impiantato un dispositivo di vigilanza che controlla attualmente centinaia di appartamenti. Il rischio della caduta di chi ha gestito questo immane lavoro agita i vertici che presto dovranno fornire risposte più esaustive a Palazzo Marino.
Dall'Amministrazione, invece, per il momento la linea è del silenzio. I sequestri sono avvenuti, ma le indagini sono ancora in corso e il sindaco Giuseppe Sala e l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza hanno deciso di aspettare l'operato della magistratura. Dopo aver girato la lettera incriminata al comandante della polizia locale Antonio Barbato, e da questi alla Procura, scelgono di attendere. La tensione politica sulla questione però è sentita da tutti visto che Mm è una delle braccia attraverso cui il Comune porta avanti l'azione amministrativa. Sotto Expo, ad esempio, le furono affidati appalti per milioni e la gestione di molte infrastrutture.
Nei prossimi anni ha il fondamentale compito di completare la quarta linea metropolitana, quella che collegherà la città al contiguo aeroporto di Linate. Anche per questo la convocazione della commissione consiliare di controllo è solo l'ultima prova dell'importanza della partecipata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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