Cronaca locale

Diritti e deliri. Uno sciopero per ottenere la "dieta-fake"

Nella lettera di proclamazione di uno sciopero il sindacato autonomo scuola ed ecologia annuncia: "Il Saese chiede disposizioni per la conoscenza e la promozione della dieta dei gruppi sanguigni"

Diritti e deliri. Uno sciopero per ottenere la "dieta-fake"

Ora manca solo una vertenza sul «terrapiattismo». Non bastavano le città bloccate dai «No vax», non bastava il sabato occupato per 16 settimane consecutive da una protesta improbabile e poco partecipata (contro il Green pass). Una nuova frontiera adesso si propone in tema di minoranze prepotenti, una protesta in grado di provocare altri disagi: l'agitazione sindacale per la «dieta del gruppo sanguigno».

Il sito del ministero dà notizia dello sciopero nazionale indetto per il 12 dal Saese (Sindacato autonomo scuola ed ecologia). Il ministero ha avvisato i «provveditori» e alcuni istituti hanno avvertito le famiglie. La circolare rimanda alle «motivazioni dello sciopero» (virgolettato del funzionario) e nella lettera di proclamazione il sindacato annuncia in neretto: «Il Saese chiede disposizioni per la conoscenza e la promozione della dieta dei gruppi sanguigni».

Il regime alimentare in questione, ovviamente, è una delle tante fantasie che circolano in rete, priva di qualsiasi efficacia riconosciuta, come si intuisce già dal nome. Istituzioni scientifiche e ricercatori hanno escluso che la dieta legata al gruppo sanguigno possa essere cosa seria: «La dieta del gruppo sanguigno è un falso scientifico» si legge in un articolo pubblicato sul magazine della Fondazione Veronesi, la quale fa sapere che il tutto è stato «stroncato da due pubblicazioni»: «Conoscere il proprio gruppo sanguigno serve, ma non a scegliere la dieta». E l'Airc: «Non ci sono a oggi prove scientifiche che confermino benefici per la salute legati alla cosiddetta dieta dei gruppi sanguigni».

Una bufala insomma. Eppure il ministero deve occuparsene e migliaia di famiglie devono preoccuparsi di sapere se la scuola c'è oppure no.

Un altro caso lampante di dittatura della minoranza (e dell'assurdo) su una povera maggioranza silenziosa, maltrattata, e finora non tutelata da nessuno, o quasi.

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