All'inizio avverti solo qualche nota, confusa in mezzo al traffico e allo sferragliamento dei tram. Poi la melodia diventa più chiara. É lei, è la canzone del primo incontro. Suonata da un violino in mezzo alla strada. E così ti affacci alla finestra e capisci che è per te. In una giornata qualunque, come in un film.
Milano riscopre il gusto retrò della serenata, quasi del tutto dimenticato in Lombardia. A rispolverare la tradizione è un gruppo di amici. Si fanno chiamare gli Sviolinati (www.sviolinati.it) e hanno deciso di dare un tocco di romanticismo agli amori metropolitani. L'idea è nata una sera a cena: davanti a un calice di vino, Camillo racconta come ha conquistato il cuore della sua compagna, con cui è fidanzato da ben cinque anni. «Le ho fatto una serenata sotto la finestra, ho suonato Tchaikovsky con il violino». Le ragazze sospirano. «Una serenata? Meraviglioso». E poi si accende la lampadina. «Perché non farlo di lavoro? Magari tra un provino e l'altro». Detto fatto. «Saremo i nuovi Cupido di Milano, con l'arco del violino al posto delle frecce». Barbara e Federico e Anna si occupano degli aspetti pratici, prendono gli appuntamenti, prenotano i fiori e studiano il «piano» per cogliere di sorpresa l'innamorata (o l'innamorato) in questione. Camillo, 38 anni, diplomato al Conservatorio, pensa alla musica.
Lui, che ha suonato in Rai, nell'orchestra Verdi e alla Scala, è imbattibile con il violino e può suonare qualsiasi cosa: musica classica, pop, leggera, «la canzone del primo incontro - spiega - una ballata per far innamorare, una ninna nanna per la buonanotte, un minuetto per dire cento di questi giorni. O la classica serenata del giorno prima del matrimonio, come avviene nei paesi del Sud Italia». «L'idea delle serenate - spiega - è nata anche per far conoscere il fascino del violino, la magia che può trasmettere. E non solo con i brani di Bach e degli autori classici. Insomma, vogliamo dar forma alle idee della gente».
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