«Donerò 1.500 euro dello stipendio ai poveri italiani dimenticati dal Pd»

La candidata della lista Fontana: «Aziende fallite per le tasse»

«Durante la campagna ho incontrato troppe persone che per colpa di tasse altissime imposte dai governi Pd sono state costrette a chiedere. Se sarò eletta devolverò 1.500 euro dello stipendio a chi deve rivolgersi all'Opera San Francesco per sopravvivere».

Ilaria Amè, candidata in Regione con la lista civica Fontana Presidente, fa la grillina?

«Certo che no, non abbiamo ancora capito dove vanno a finire i soldi dei 5 Stelle. Io non intendo devolvere a un fondo per il microcredito ma a persone molto concrete, anche ex piccoli imprenditori che fino a poco tempo fa davano lavoro a tante famiglie e sono state costrette a chiudere per colpa delle tasse».

Ne ha parlato anche al candidato governatore Attilio Fontana?

«L'idea gli è piaciuta molto e spero contagi anche i colleghi eletti del centrodestra. E dico prima gli italiani: sono i nuovi poveri, dai padri divorziati alle tante categorie produttive che non possono ripartire. Come Regione dobbiamo investire sulla loro riqualificazione ma intanto devono pure mangiare. E la sinistra continua ad aiutare i clandestini».

É stata assessore di Forza Italia a San Donato, perchè oggi si presenta con una lista civica?

«A San Donato ho gestito dal 2007 al 2012 le deleghe allo Sport, Giovani, Pari Opportunità, Asili. Ero responsabile di Anci Giovani quando Fontana era presidente lombardo Anci, è un uomo perbene con cui ho lavorato concretamente molto bene per il territorio. Mi ha restituito l'entusiasmo per la politica che avevo perso dentro al partito».

Quali progetti ha per famiglie e giovani?

«A San Donato Eni aveva aperto un asilo liberando posti nel pubblico.

Bisogna coinvolgere di più le grandi imprese che operano in Lombardia, anche sul fronte lavoro: snelliamo le pratiche post universitarie e convinciamo le aziende ad assumere prima i giovani qualificati del territorio. Poi mi batterà per avere più donne competenti ai vertici delle società. E stop appalti al ribasso che possono mettere a rischio la sicurezza».

ChiCa

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