La poesia entra a Casa Jannacci, il dormitorio comunale più grande di Milano. Il progetto nasce lo scorso 3 gennaio, quando il Comune pubblica un Avviso pubblico e invita cittadini, gruppi informali, terzo e quarto settore, mondo imprenditoriali ed enti pubblici a presentare dei progetti di «welfare comunitario», per «integrare e migliorare la qualità delle azioni comunali». É stata istituita una Commissione per valutare le offerte, e tra le tante ha colpito quella presentata dall'avvocato Giovanni Ingino che ha proposta la poesia come «medicina dell'anima» da somministrare ai clochard ospiti di Casa Jannacci, «far leggere testi sulla condizione di povertà ai diretti interessati e prepararli alle tecniche di lettura della poesia». Si comincerà a metà settembre, il Comune per ora ha dato il via libera al progetto per due mesi, sarù un progetto a costo zero, starà al proponente fornire tutte le risorse materiali utili, sostanzialmente i libri di poesia.
Il progetto si propone di far partecipare gli ospiti di Casa Jannacci a lettura di testi poetici che abbiano a tema la condizione di povertà, esperienze o momenti di difficoltà quotidiana vissuti da indigenti o senzatetto. Ci sarà una prima fase collettiva, con la presentazione del progetto, l'individuazione dei partecipanti, l'esposizione delle tecniche base di lettura del testo, un paio di «lezioni» della durata di un'ora. La seconda fase sarà one-to-one (quattro sessioni, della durata di dieci-quindici minuti ciascuna): scelta e «interiorizzazione» del testo, prova di lettura guidata, lettura in pubblico. Il promotore si avvarrà della collaborazione di alcuni poeti, tra cui il segretario della Casa della Poesia di Milano.
Zero spese come si diceva per il Comune, che presterà all'iniziativa solo il logo e darà visibilità in caso di conferenze stampa o altre iniziative. Il dormitorio di viale Ortles, intitolato al cantautore Enzo Jannacci scomparso nel 2013, ospita tutto l'anno eventi speciali e spesso aperti alla città, come il cinema itinerante organizzato da Anteo e Fuoricinema nelle scorse settimane (nella foto) o concerti, tornei sportivi, mostre.
All'interno viene realizzato un giornalino e questa volta i clochard si cimenteranno dunque con la poesia. Dall'inizio della guerra in Ucraina una parte della struttura è stata riorganizzata con stanze monofamiliari per ospitare famiglie di profughi ucraini.
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