Dov'è finito il decoro?

«La forma inerisce alla sostanza». Tanti sono stati i detrattori di questa affermazione, sostenendo che «Non è l'abito che fa il monaco», ma ci viene da porre una domanda: berreste una bella birra fresca in una tazzina da brodo? Crediamo che la risposta sia un «no», perché una bionda acquista il suo profumo se versata nel giusto boccale. E così ogni vino ha il suo bicchiere, perché la forma che diamo esternamente alle cose non è un vuoto contenitore ma una cornice sostanziale che trasforma la bontà e la bellezza del contenuto.
I turisti che vanno in giro per la città trascurati nel vestiario e ciabattanti, i personaggi che rivestono un ruolo e si presentano discinti, i ragazzi che mangiano fette di pane e mortadella sui monumenti non sono irrilevanti presenze, ma protagonisti irrispettosi del fatto che la realtà sia un quadro, non governato da caos e caso ma da regole che la rendono più affascinante e gradevole.

Trasmettere alle giovani generazioni il principio che tutto sia lecito non fa accrescere lo spirito di libertà, ma toglie in esse la consapevolezza che ci sia un orizzonte che separa il sopra dal sotto, e se il timone non tiene la linea dell'orizzonte una nave non può navigare.

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