Altre due tragedie sulle montagne lombarde. Il primo incidente è avvenuto ieri intorno alle le 9 intorno a Valbondione (Bergamo), dove ha perso la vita un 47enne di Berzo San Fermo, caduto in un dirupo durante una gita. Poi a distanza di poche ore un secondo incidente: un alpinista 30enne milanese è morto mentre su un canalone sul monte Blumone, in provincia di Brescia tra Valsabbia e Vallecamonica. Con lui c'era una donna, 35enne, che è stata trasportata in gravi condizioni a Brescia in ospedale. I due alpinisti stavano scalando lungo un canale al Cornone del Blumone, nel gruppo dell'Adamello, a 2.843 metri di quota e sono precipitati. L'allarme è scattato intorno alle 10.30. A dare l'allerta altri escursionisti che erano arrivati al rifugio Tita Secchi. L'uomo è morto sul colpo, dopo essere precipitato nel vuoto per circa 200 metri.
Il 47enne di Berzo San Fermo, vittima dell'infortunio mortale verificatosi in montagna a Valbondione in provincia di Bergamo, invece è incorso nell'incidente mortale a 1700 metri di quota, in località Tre Croci. Stava facendo un'escursione da solo, quando ha incontrato un gruppo di persone che procedeva lungo lo stesso sentiero. Si tratta di una scorciatoia: il sentiero è conosciuto come «Lo scarico», un'alternativa utilizzata soprattutto d'estate rispetto al sentiero che porta al rifugio Curò.
«Sul percorso però c'era del ghiaccio e l'uomo non indossava i ramponi. È scivolato e i traumi sono stati letali», hanno riferito dal Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico della Lombardia. Sul posto è intervenuto l'elisoccorso da Bergamo, con il supporto di alcuni tecnici della stazione di Valbondione.
Intanto non ci sono ancora notizie del 58enne milanese Riccardo Tacconi, uscito per una corsa nei boschi dell'Alpe del Nevegal (Belluno) venerdì mattina alle 11 e non è più rientrato. I vigili del fuoco e gli uomini del Soccorso alpino stanno ancora setacciando la zona ma per il momento senza risultato. Tacconi era nel Bellunese per trascorrere le vacanze con la moglie e le figlie. Sarebbe dovuto rientrare in casa dopo un paio d'ore, al termine del suo allenamento nei boschi.
L'uomo, che non ha con sé il cellulare, è alto un metro e 94, ha capelli brizzolati e porta occhiali da vista. Al momento in cui è uscito dalla sua abitazione indossava pantaloni neri, un pile rosso, scarpe da ginnastica verde fluo, un cappellino scaldacollo e guanti neri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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