«Due nuovi parchi in città e lotta ai quartieri ghetto»

L'ex capogruppo di Forza Italia: «Mi ricandido per governare»

Fabrizio De Pasquale, in consiglio comunale dal 1997. Perché ancora in corsa?

«Sono stato già eletto quattro volte, questa sarebbe la quinta. Non pensavo di ricandidarmi, ma quando Parisi ha deciso di scendere in campo, mi sono convinto che possiamo vincere e governare Milano».

Il suo principale interesse?

«Sono sempre stato un appassionato di lotta al degrado e ai graffiti. Ho anche fondato un'associazione, più di dieci anni fa, Retake: volontari che ogni domenica vanno a pulire le facciate. Purtroppo oggi il degrado non sono solo i graffiti».

Qual è il nuovo volto del degrado cittadino?

«Tanti luoghi della città sono usati in maniera impropria: giardinetti, piazze, parchi gioco. E poi c'è il degrado dei quartieri popolari. La sinistra è stata davvero irresponsabile perché ha lasciato nascere enclaves, quasi come Molenbeek, dove vige la legge del più forte, con racket, case abusive, spacciatori spalleggiati e protetti dai centri sociali».

Secondo lei, perché il Comune non si è costituito parte civile nel processo per le devastazioni del 1° maggio 2015?

«Dobbiamo ricordare che è il Comune che ha tollerato, nel caso degli incidenti del primo maggio dell'anno scorso, che i no global dormissero all'interno di parchi comunali come Trenno, e che potessero occupare impunemente proprietà pubbliche e private».

Lei è stato tra i primi promotori di Expo. Un bilancio?

«Sono stato il primo a proporre Expo in consiglio comunale, sin dal 2005, con una mozione. Penso che Expo sia stato positivo per l'immagine di Milano e dell'Italia ma penso anche che la città non abbia avuto sufficienti ricadute e che Milano poteva essere abbellita molto di più».

Quale futuro vede per il dopo Expo?

«Se stiamo ad aspettare le decisioni e i finanziamenti dello Stato, passeranno decenni senza che si combini nulla perché questi soldi non arriveranno mai».

E allora che fare?

La strada giusta è trovare operatori privati che realizzino due o tre parchi tematici: immagino arte, bambini, sostenibilità...».

Un progetto forte per la Milano del futuro?

«Mi piacerebbe

realizzare due grandi parchi cittadini, uno allo Scalo Farini e l'altro vicino la caserma Perrucchetti. E poi che i parchi storici, come Porta Venezia e Sempione, venissero gestiti da fondazioni per raccogliere più contributi».

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