Due palazzi gemelli: solo uno va demolito

Due palazzi gemelli: solo uno va demolito

Due palazzi identici, due destini diversi. Stessa altezza, stesso stile, stesso colore. Da lontano appaiono come un unico stabile perché su un lato condividono perfino un muro perimetrale.
Eppure uno ha ottenuto un piano abitabile in più, ricavato dal vecchio solaio. L'altro, invece, un'ingiunzione di demolizione del sottotetto che avrebbe dovuto diventare dignitoso come quello del palazzo fratello.
L'uno, l'edificio fortunato, è in piazza Risorgimento 10. L'altro, il gemello dal destino avverso, è in corso Indipendenza 6.
A guardare la fotografia ripresa dal satellite balza agli occhi la disarmonia. Sul primo svetta un attico con ampie porte finestre, sul secondo un progetto monco, tutto fori e macerie. Eppure i due proprietari hanno fatto il possibile per marciare in un'unica direzione, quella imposta dal Comune nel rispetto delle regole paesaggistiche. Iniziando la ristrutturazione quasi insieme, a fine 2004 la casa di piazza Risorgimento, ai primi del 2005 quella di corso Indipendenza. Ma la giustizia amministrativa ha emesso il suo verdetto, imperscrutabile per il Comune di Milano, per il proprietario e per noi comuni cittadini.
Il primo sottotetto, ultimato e rifinito, è destinato a uso residenziale, il secondo è considerato un abuso edilizio. E verrà presto demolito, nonostante sia in regola con gli ultimi criteri stabiliti dal nuovo Pgt, il piano di governo del territorio del Comune.
Così è accaduto che il proprietario del solaio sfortunato sia stato costretto a vendersi la casa, all'ottavo piano di corso Indipendenza 6 per pagare i costi dei ponteggi, 80mila euro, cresciuti a dismisura nell'attesa dei tempi della giustizia. Dapprima due anni di contenziosi civili (risoltisi a favore del proprietario) e poi altri sei anni di estenuanti procedimenti amministrativi terminati con il verdetto di demolizione emesso dal Consiglio di Stato.


Durante gli ultimi sei anni il Tribunale amministrativo regionale ha rigettato pure il tentativo di recuperare l'ex solaio di corso Indipendenza come magazzino.
Ironia della sorte, il proprietario sfortunato è pure un avvocato del foro di Milano, in pensione. Un uomo di legge che ha sempre creduto nel diritto.

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