Cronaca locale

Duplice omicidio: il killer è il fratello «tradito» di una vittima

Il comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo, colonnello Paolo Storoni, ex vertice del Ros a Milano, lo aveva capito immediatamente che nel duplice omicidio di mercoledì pomeriggio a Caravaggio (Bg) c'erano troppe stranezze per tirare in ballo un regolamento di conti nell'ambito della criminalità organizzata. Sono stati rancori personali infatti a guidare la collera cieca di Maurizio Novembrini, 43 anni, originario di Gela (Caltanissetta) e fratello minore di una delle due vittime, il 51enne Carlo. Il killer ha freddato il fratello e la convivente, la 40enne cremonese Maria Rosa Fortini, nella sala slot Gold Cherry del centro commerciale «Nkd», nella località bergamasca. Sembra infatti, ma per ora si tratta ancora di una indiscrezione, che il fratello della vittima avesse scoperto di recente un vecchio tradimento dell'ex moglie proprio con lui, la persona con cui era cresciuto e che mercoledì ha voluto uccidere.

«È una morte annunciata - ha spiegato ieri l'ufficiale dell'Arma -. I dissidi tra fratelli si protraevano da tempo e, dal clima omertoso riscontrato in famiglia, è come se i parenti si aspettassero che prima o poi sarebbe successo». Maria Rosa Fortini sarebbe quindi stata uccisa solo perché ha tentato di difendere con il proprio corpo l'uomo che amava dalla furia del fratello.

Carlo, che adesso faceva il muratore e con la donna si era ricostruito una vita nella legalità a Sergnano (Cremona), negli anni '90 fu al centro di un'inchiesta dell'Antimafia in cui era coinvolto il clan palermitano dei Madonia, come «esperto» nel taglieggiare i commercianti, proprio a Gela. Alla fine venne condannato al 416 bis, il cosiddetto «carcere duro». Maurizio, invece, ha piccoli precedenti. Vittima e assassino lasciano la Sicilia nel 2000, ma migrare al nord non è una scelta: entrambi sono sorvegliati speciali e hanno il divieto di dimora in Sicilia, Calabria e Campania.

Maurizio Novembrini ha confessato il duplice omicidio subito dopo che i carabinieri lo hanno catturato, nella notte tra mercoledì e giovedì. Ha spiegato di non aver paura di essere riconosciuto. Come testimoniano i filmati delle telecamere che hanno ripreso tutte le fasi dell'arrivo dell'assassino nel parcheggio del centro commerciale, quelle della sparatoria e della fuga in auto, Maurizio Novembrini è arrivato al centro commerciale su una Fiat Panda bianca, con la sorella Ornella. Ha lasciato quindi la donna in macchina, è entrato nel locale a passo svelto e, appena incrociato lo sguardo del fratello, ha sparato senza pensarci con una semiautomatica calibro 9x21 con matricola abrasa. Ma il grilletto si è inceppato, così Maurizio ha puntato nuovamente l'arma contro Carlo e ha sparato di nuovo, questa volta centrandolo. Parte un terzo colpo che colpisce il collo della Fortini e la uccide all'istante. A quel punto l'omicida finisce il fratello sparandogli in faccia e scappa.

PaFu

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