Le quota rosa? Sono una vecchia battaglia ormai. In politica ora debutta la «quota animalista», o ambientalista nella versione più estesa. Un'idea lanciata giorni fa dall'ex ministro di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla ad una riunione con il leader Silvio Berlusconi e i coordinatori regionali del partito, e accolta subito dal Cav. Nelle città che andranno al voto il prossimo giugno, in tutta Italia, le liste azzurre avranno tassativamente un esponente che rappresenta il mondo «verde». E a Milano, saranno addirittura dieci se si considera che oltre a Palazzo Marino si scelgono alle urne anche i rappresentanti dei nove Municipi (gli ex consigli di zona). In Comune il nome sarà praticamente un rinnovo: Gianluca Comazzi, già Garante degli animali durante il mandato di Letizia Moratti, è in consiglio dal 2014 (subentrato a Mariolina Moioli). Ieri ha incontrato la Brambilla per mettere a punto il programma green e contribuirà alla scelta degli esponenti di zona. Con il candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi, sostiene Comazzi, «la nostra città tornerà ad essere competitiva, libera e aperta, sarà centrale il tema del lavoro ma anche la difesa dei pi deboli, non solo famiglie e anziani ma anche i nostri amici animali».Il programma come sintetizza il consigliere Comazzi parte dai «parchi presidiati dalle guardie ecologiche, anti-degrado e anti-bivacchi», dalla «tolleranza zero nei confronti di chi maltratta gli animali e di chi li sfrutta per l'accattonaggio», da un aumento degli incentivi a favore del rinnovamento delle vecchie caldaie, «oggi il principale motivo di inquinamento a Milano».
Meno smog e servizi più efficienti è l'obiettivo a cui puntare nei 5 anni. E Parisi ha già anticipato che Area C tornerà alla versione Ecopass voluta dall'ex sindaco Moratti, non una tassa per tutti ma paga chi inquina di più.ChiCaE Fi lancia la «quota animalista»
Un consigliere esperto nella lista per il Consiglio e nelle zone «Tolleranza zero verso chi sfrutta i cani per l'accattonaggio»
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.