E la Filarmonica si fa "in tre": Beethoven, Mozart e Brahms

Sul podio von Dohnányi. Solista Buchbinder alle prese col concerto pianoforte e orchestra scritto da Amadeus

E la Filarmonica si fa "in tre": Beethoven, Mozart e Brahms

Da Beethoven a Mozart a Brahms: oggi, giovedì e sabato (sempre dalle ore 20) sarà il maestro tedesco Christoph von Dohnányi a salire sul podio della Filarmonica della Scala per una terna di concerti nell'ambito della Stagione Sinfonica. In apertura di programma la celebre «Ouverture» dall'«Egmont» di Ludwig van Beethoven, introduzione alle musiche di scena ispirate alla tragedia goethiana composte tra il 1808 e il 1809. Segue il brillante «Concerto n. 22 in mi bem. magg per pianoforte e orchestra» composto da Wolfgang Amadeus Mozart nel 1785 a Vienna; solista al pianoforte è Rudolf Buchbinder, un punto di riferimento per quanto riguarda il repertorio classico tedesco e austriaco sia come interprete sia come studioso.

Nella seconda parte del concerto al Piermarini von Dohnányi dirige la «Sinfonia n. 3 in fa magg.» di Johannes Brahms, composta a Wiesbaden nel 1883, che la Filarmonica non esegue alla Scala dal 2013. Ma vediamo da vicino i protagonisti di questo appuntamento.

Christoph von Dohnányi, berlinese, classe 1929, ha studiato composizione, pianoforte e direzione d'orchestra alla Hochschule fur Musik di Monaco, perfezionandosi poi all'Università della Florida con suo nonno, il compositore e pianista Ernst von Dohnányi, e a Tanglewood. Ha iniziato la sua carriera nel 1953 come assistente di Sir Georg Solti all'Opera di Francoforte e quattro anni dopo, a Lubecca, è diventato il più giovane Generalmusikdirektor della Germania, prima di essere nominato direttore stabile della Staatsorchester di Kassel. È direttore onorario a vita della londinese Philharmonia Orchestra dal 2008, dopo esserne stato primo direttore ospite (dal 1994) e poi, dal 1997, direttore Principale. Ha diretto il concerto inaugurale della Stagione 2015-2016 in onore del 70° anniversario dell'Orchestra, con cui si è esibito al Southbank Centre e in altre sedi della Gran Bretagna, in importanti sale europee quali il Musikverein di Vienna. Dirige abitualmente come ospite la New York Philharmonic, la Philadelphia Orchestra, la Pittsburgh Symphony. E ancora sul palcoscenico.

Buchbinder: è riconosciuto come uno dei grandi interpreti del nostro tempo. Da più di 50 anni suona in tutto il mondo con le più importanti orchestre e direttori. Il suo 70° compleanno, nel dicembre 2016, è stato festeggiato nelle più prestigiose sale da concerto: dalla Carnegie Hall di New York, alla Suntory Hall di Tokyo, dal Musikverein di Vienna alla Philharmonie di Berlino. Su invito di Mariss Jansons è «artist in residence» dell'Orchestra sinfonica del Bayerischer Rundfunk.

Nel dicembre 2016 i Wiener Philharmoniker lo hanno nominato membro d'onore. Il suo vastissimo repertorio si estende da Bach fino ai contemporanei, repertorio documentato da più di 100 registrazioni, molte delle quali hanno ricevuto diversi prestigiosi premi internazionali.

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