E fuori dall'Expo spuntano anche i parcheggi abusivi

Il posto auto in un prato a Roserio costa 3 euro L'esposto degli autosilos: «È concorrenza sleale»

Fuori dai cancelli di Expo scoppia la guerra tra i parcheggiatori. E spuntano pure gli abusivi. Nonostante i controlli delle forze dell'ordine e i pattugliamenti 24 ore su 24, c'è chi ha trovato lo spazio per improvvisare un «Parking Expo», con tanto di cartello e logo «ufficiale» dell'Esposizione. Non solo, si è dotato pure di biglietteria (una sedia pieghevole e un ombrellone a strisce) e di blocchetto delle ricevute: posteggiare costa tre euro.

E lavora indisturbato in un prato davanti a piazza Roserio, all'inizio di via Belgioioso. Anzi, i clienti non mancano: il parcheggio - chi se ne importa se è abusivo - è comodissimo: è a pochi metri da Expo, costa poco (quattro volte in meno rispetto all'area di Arese) e non costringe a macinarsi 40 minuti di navetta andata e ritorno.

Ovviamente la concorrenza sleale scatena le ire, prima ancora che dell'organizzazione di Expo, dei parcheggiatori privati lì vicino. Già gli auto silos hanno difficoltà a trovare clienti e l'ondata di auto annunciate non c'è, nemmeno la sera. Figuriamoci se spunta una qualsiasi società improvvisata che fa pagare appena tre euro.

David Marengo, responsabile di un parcheggio a due piani di proprietà del gruppo Fassina in via Grassi, ha presentato un esposto alla Guardia di finanza.

«Non è nostro costume puntare il dito contro il collega imprenditore - scrive il gestore -, anzi la libera concorrenza è solo un bene per tutta l'economia. Ma questa è concorrenza sleale e perseguibile anche penalmente come chi vende borse contraffatte». La sua società ha dovuto investire oltre 500mila euro per costruire il silos e mettersi in regola con impianti, attrezzature antincendio, scale di sicurezza, estintori e pratiche varie. Visto come vanno gli affari, c'è seriamente il rischio di non rientrare dell'investimento e di dover chiudere prima della fine dell'Esposizione.

Vedere che adesso, nel giro di una notte, spunta qualcuno che piazza un ombrellone, un cartello e dichiara di sua proprietà un'area pubblica suona come un'offesa intollerabile.

Nei giorni scorsi il parcheggiatore privato aveva scritto anche ai responsabili della viabilità della società Expo per segnalare l'arrivo degli abusivi. E cerca di fermare il proliferare di situazioni del genere (pericolose per lui ma anche per l'immagine che si dà ai turisti) prima che attorno al sito di Rho si crea una giungla.

C'è da dire che, dall'inizio di maggio, sono parecchi quelli che hanno scelto la soluzione del parcheggio fai-da-te per lasciare l'auto vicino ai padiglioni senza pagare: in tanti si sono serviti dei posti auto del cinema Uci, degli spazi riservati ai clienti degli

hotel, di qualche via sterrata o dei piazzali più nascosti nel lato Est di Expo. Quando però attorno al concetto di parcheggio abusivo si crea anche business, allora un intervento da parte delle forze dell'ordine ci vuole.

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