«Meglio di così...» non poteva andare la verifica di maggioranza, a sentire il sindaco che martedì ha riunito dalle 21 a mezzanotte e mezza assessori, capigruppo e segretari della coalizione per serrare le fila dopo troppe liti e distinguo. Assente annunciato, il presidente dell'aula Basilio Rizzo. «Voleva evitare personalismi» lo hanno giustificato gli esponenti di Rifondazione, Principe e Merlin. «Rileggete le sue interviste, non ce n'è una in cui attacchi il centrodestra» ha rimarcato invece Giuliano Pisapia. Un invito, quello a concentrarsi più sulla battaglia alle forze di opposizione, da Fi a Lega, che a sparare fuoco amico, rivolto a tutti i partiti. Sul tavolo degli imputati ci sono (tra gli altri) gli ambientalisti del Pd che sono scesi in piazza per difendere le magnolie di largo Cairoli, costringendo la giunta a correggere la pista ciclabile, il radicale Marco Cappato e il socialista Roberto Biscardini che non hanno votato nemmeno il Bilancio. Se Pd e Sel i li mettono sullo stesso piano e chiedono l'impegno minimo a garantire il numero legale in aula, il sindaco tiene a riconoscere una certa coerenza nelle posizioni della lista Pannella («abbiamo sostenuto in campagna elettorale te, non la coalizione - gli ha ricordato peraltro lo stesso Cappato -, e sul Bilancio non è stata accolta nessuna delle nostre proposte seppure a costo zero»). A Biscardini invece, che lo accusava di essere ingeneroso («possiamo votare a favore se veniamo coinvolti preventivamente su un progetto, altrimenti liberi tutti»), ha risposto secco: «Ingeneroso a me non lo puoi dire, lavoro in Comune 20 ore al giorno».
Nella serata del calumet della pace, lo scontro più acceso è tra il segretario Pd Pietro Bussolati e Franco D'Alfonso. Il casus belli è la linea M4: due giorni dopo la riunione di maggioranza che aveva deciso di proseguire l'opera, l'assessore al Commercio si è detto contro sui giornali: «É inutile che facciamo riunioni, ci impegnamo ad andare nei quartieri a dire che ci saranno disagi ma daremo un servizio alla città - ha detto Bussolati - e poi la giunta invece di dare il buon esempio spara a zero».
Si chiude dando per buono il «metodo Pisapia»: «D'ora in poi vietati distinguo sui temi discussi prima e approvati dalla maggioranza della maggioranza. Favorevole Sel, che da domani avrà come capogruppo Mirko Mazzali. Altri premono per un documento di fine mandato da votare in aula. Improbabile. Tutti allergici infine a un «patto per Expo» con il centrodestra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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