Un impegno imprevisto. Beppe Sala ha disertato la manifestazione «L'Italia chiamò» promossa ieri in piazza Scala dal Pd in contemporanea con quella nazionale a Roma. Presidio in difesa della Costituzione e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella promossa dopo le accuse di impeachment da parte del leader 5 Stelle Di Maio ma che è suonata decisamente fuori tema a un paio d'ore dal giuramento di fedeltà alla Repubblica da parte del neo governo Lega-M5S. Sono scese in piazza alcune centinaia di persone, alcune con la bandiera italiana e dell'Ue, ai dem si sono uniti ieri gli esponenti locali di Milano Progressista e +Europa con Emma Bonino.
Il Pd e la sinistra ha ammesso ieri Sala «hanno un tema di ricostruzione al loro interno, il centrosinistra deve tornare al centro del dibattito politico. A me personalmente in questo momento preoccupa meno l'oppormi al governo e più far sì che il Pd e la sinistra tornino protagoniste, in questo momento siamo un pò la parte mancante, ma ne siamo consapevoli.
Vedo che in tanti si stanno muovendo, il Pd ha tanti protagonisti che singolarmente hanno un grande valore ma bisogna fare squadra». E oggi Lega, M5S e Fdi ai rispettivi gazebo raccolgono firme per fare dell'Italia una Repubblica presidenziale, con l'elezione diretta del Capo dello Stato.
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