E la Triennale battezza il nuovo museo del design

Alla presenza del premier Conte, apre la prima parte dell'esposizione, sotto la direzione di Joseph Grima

E la Triennale battezza il nuovo museo del design

Un museo che la città, anzi tutto il mondo hanno aspettato per 50 anni e che oggi finalmente vede la luce. Un percorso che si snoda «dal 1946, anno in cui l'Italia cercava faticosamente di ripartire - spiega Joseph Grima, direttore del Museo del Design Italiano - al 1981, anno in cui viene inaugurata in corso Europa una mostra fondamentale per la storia del disegno industriale, quella del collettivo Memphis». Si tratta degli anni in cui Milano e tutta la Brianza con ul desìgn, hanno cambiato il modo di abitare. Una vera e propria rivoluzione, di cui il museo, allestito nella curva a piano terra del palazzo della Triennale, rappresenta solo il «primo step». Impossibile infatti fermarsi, lì, dal momento che la straordinaria avventura che rappresenta il «soft power» per usare le parole del sindaco Beppe Sala, della nostra città arriva fino ai giorni nostri. «Tra un mese verrà lanciato il bando internazionale che aprirà la seconda fase» spiega il presidente della Triennale Stefano Boeri.

«Inauguriamo il Museo, destinato a dare valore aggiunto alla collezione della Triennale e richiamare turisti da tutto il mondo - osserva il governatore della Lombardia Attilio Fontana - nell'anno delle celebrazioni di Leonardo Da Vinci, un maestro ante litteram del Design, per come ha saputo unire l'arte all'ingegneria, la bellezza alla funzionalità».

Milleduecento metri di superficie espositiva non sono sufficienti per raccontare un'eccellenza mondiale che ogni anno mezzo milione di persone tra addetti ai lavori e non solo viene a celebrare nella nostra città. Ecco che la seconda parte della narrazione tra icone documenti, carteggi e voci dei progettisti sarà realizzata sottoterra «in modo da rispettare i Bagni misteriosi di De Chirico e la struttura di Muzio». «Il governo ha stanziato 10 milioni di euro - ha spiegato il ministro della Cultura Alberto Bonisoli - per la seconda fase del museo. Con la firma del Protocollo di intenti per la valorizzazione del sistema museale viene data più importanza al design da parte delle istituzioni: la nuova associazione parlerà contemporaneamente con Comune, Regione e Governo, che la riterranno il principale interlocutore nel momento in cui volessero attivare iniziative museali nel campo del design. Milano è fondamentale, un motore per la crescita e lo sviluppo».

A dimostrarlo i numeri: il settore conta 9mila imprese - ricorda Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano Monza e Brianza, per 54mila addetti e un indotto di 14 miliardi di euro, pari al 12 per cento del Pil nazionale.

Così se il premier Giuseppe Conte racconta che «il design mi ha sempre affascinato personalmente, c'è la creatività e la tecnologia, c'è innovazione e tradizione, c'è artigianato ma anche industria. Sono contento che il grande pubblico potrà giovarsi di tante testimonianze dell'ingegno e della creatività italiana», dal sindaco Sala arriva l'invito a «non mollare perché il cammino è lungo». E un monito: «Continuiamo a collaborare come abbiamo fatto fin ora come sulle Olimpiadi.

È chiaro che le differenze politiche permangono». Così Patricia Urquiola, designer e membro del comitato scientifico: «Il dialogo che ci ha portato a scegliere l'allestimento della collezione è stato una bella sorpresa».

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