Cronaca locale

Eataly lancia il progetto di una pizza «regionale»

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Eataly lancia il progetto di una pizza «regionale»

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Michele Vanossi

È stata presentata in questi giorni presso il punto Eataly Smeraldo di Milano solleticando l'acquolina e la curiosità dei partecipanti, la nuova Pizza Eataly di filiera. Non romana, non napoletana e nemmeno fritta, ma un prodotto nato in collaborazione con Slow Food per lanciare una sfida: portare la pizza ad un alto livello di standard qualitativo in tutte le sue pizzerie italiane puntando su filiera, lavorazione, leggerezza e democraticità. L'obiettivo è quello di attribuire una nuova identità e riconoscibilità a questo piatto simbolo della cucina italiana. Dal 19 marzo, partendo da Eataly Milano, le pizzerie del noto marchio presenti a Torino, Pinerolo, Genova, Trieste, Firenze, Piacenza, Forlì, Roma e Bari introdurranno la propria specifica Pizza del Territorio , realizzata con ingredienti dei Presidi Slow Food e con i prodotti tipici locali che rappresentano in maniera concreta e autorevole l'incredibile biodiversità del territorio italiano (l'olio extravergine di oliva, il fiordilatte fresco di giornata, il basilico italiano dei mercati locali sono soltanto alcuni degli esempi). Ma quali sono i nomi che identificano queste particolari pizze? A Milano è dedicata la bianca con fiordilatte «Miracolo a Milano», pannerone di Lodi «Carena» (Presidio Slow Food), pancetta steccata «Bertoletti», olio evo del Garda DOP «Avanzi».

Di conseguenza la pizza del territorio che potremo degustare a Milano non potremo ordinarla a Torino, Genova, Firenze, Roma e così via.

A guidare la definizione della ricetta della Pizza Eataly è stato Francesco Pompilio, pizzaiolo Corporate di Eataly che si è dedicato allo studio dell'impasto e delle guarnizioni con il supporto dell'executive chef Enrico Panero, del produttore delle farine Fulvio Marino e dell'esperto pizza di Slow Food Italia Antonio Puzzi.

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