Milano è ancora sotto choc per la strage di Parigi e continuano a susseguirsi iniziative e prese di posizione. Ieri la stazione centrale ha visto sfilare alcune centinaia di musulmani, in un corteo aperto da bambini. «Come è scritto nel Corano - era scritto su un cartellone - uccidere una persona è come uccidere l'umanità e salvare una persona è come salvare tutta l'umanità». Il corteo era composto per lo più da pakistani, cingalesi e indiani. Ma si è registrata anche la presa di posizione della comunità ebraica: «Così come abbiamo visto sfilare i cartelli Je suis Charlie - ha detto il presidente Walker Meghnagi - vorremmo veder sfilare i cartelli Je suis juif ma anche Je sui flic ( poliziotto , ndr)». Meghnagi si rivolge alle organizzazioni musulmane italiane: «Il mondo libero si è mobilitato ponendosi al fianco della Francia colpita nel suo cuore». «Partecipa a questi avvenimenti anche il mondo dell'Islam che si dichiara contro il terrorismo e che si è unito in piazza Duomo sotto le bandiere di Amnesty International e di Emergency. Abbiamo ascoltato l'urlo solidale nei confronti dei giornalisti ammazzati - ha aggiunto - ma nulla sulla strage del supermarket kosher dove sono stati ammazzati dalla stessa cellula fanatica, e in nome dell'Islam, ebrei in quanto ebrei. È arrivato il momento di uscire dall'ambiguità. I leader del mondo islamico hanno il dovere di dichiarare anche che non si uccidono gli ebrei».
«Oggi è il momento in cui il mondo musulmano che vive con noi ed in mezzo a noi può fare la differenza e può rompere il muro dell'odio del fanatismo e del terrorismo, che in nome dell'Islam predica odio e terrore contro i cosiddetti crociati e sionisti».
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