Mancava solo il candidato con il kalashnikov. Ne parla tutta Brescia. Un cittadino pakistano in corsa per i Consigli di quartiere aveva nel suo profilo facebook una foto che lo ritrae con un fucile mitragliatore in mano. Brescia è una città a forte immigrazione e nella provincia vivono 13mila pakistani sui 38mila residenti in Lombardia. Il tema è "sensibile" e il caso del kalashnikov, di cui ha dato notizia il "Giornale di Brescia", ha suscitato ovviamente reazioni indignate nel centrodestra. "Uno così non deve essere candidato - ha attaccato Paola Vilardi, che pochi mesi fa era candidata sindaco per Forza Italia - Per i consigli di quartiere non solo è da rivedere il regolamento ma occorrerà definire i requisiti per gli aspiranti consiglieri".
L'ex vicesindaco Fabio Rolfi ha chiesto addirittura l'apertura di un'inchiesta: «Nella Brescia colorata e multiculturale del Pd c'è anche il candidato islamico che posa con il mitra - ha detto - I Consigli di quartiere della nostra città non hanno bisogno di questa gente. Confido che la sua candidatura venga cestinata, che si apra un'inchiesta sull'origine dell'arma e che venga rispedito in Pakistan il prima possibile a giocare con i mitra ha dichiarato il leghista, oggi assessore regionale all'Agricoltura.
Durissima anche Viviana Beccalossi, bresciana, ex assessore regionale delegata dall'allora governatore, Roberto Maroni, alle iniziative finalizzate al contrasto del radicalismo islamico. «Mi auguro che le forze dell'ordine indaghino su questo personaggio che sui social non si vergogna a farsi fotografare in una posa stile terrorista. Povera Brescia!». Beccalossi ha parlato di «un atteggiamento che a voler essere buoni è di cattivo gusto, ma che a ben guardare è inaccettabile se pensiamo che Brescia, tra le città con la maggiore presenza di immigrati in Italia, è da tempo considerata un centro nevralgico per simpatizzanti dell'estremismo islamico. Di certo credo che la comunità pakistana non voglia e non debba farsi rappresentare da questo signore. Il minimo che si possa chiedere è che questa vergognosa candidatura venga ritirata prima ancora di essere esaminata dagli uffici competenti. Se questa è l'immagine di chi vorrebbe entrare nelle istituzioni, siamo proprio alla follia».
Il sindaco, Emilio Del Bono, del Pd, su questo ha convenuto ha condannato. «In queste ore - ha premesso - è riunita la Commissione che deve decidere sull'ammissibilità dei candidati, non è quindi un tipo di valutazione che compete a me. Ritengo, però - ha aggiunto - che questo signore non debba partecipare alla consultazione.
La scelta di pubblicare una propria fotografia armato, infatti, va contro i principi contenuti nello Statuto del Comune di Brescia, che inneggiano alla pace e alla fratellanza. Un'immagine del genere va esattamente nella direzione opposta».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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